Opera Don Orione: cinquant’anni di presenza missionaria in Costa d’Avorio

L’Opera Don Orione ha festeggiato ieri il 50° anniversario dell’arrivo dei propri missionari in Costa d’Avorio. Fu don Angelo Mugnai a raggiungere per primo Bonoua nel 1971, seguito poi da altri missionari che hanno portato avanti l’impegno fino a oggi, e che continueranno a farlo.
Le celebrazioni si sono tenute nella parrocchia di Bonoua e vi hanno preso parte il direttore generale dell’Opera Don Orione, padre Tarcisio Vieira, il direttore provinciale, padre Jean-Baptiste Dzankani, e il missionario più anziano attualmente rimasto in Costa d’Avorio, don Pasquale Poggiali. Nella mattinata è partito un corteo dalla scuola delle suore di Santa Rita, arrivato, dopo aver percorso alcune strade della città, nella parrocchia, dove è stata celebrata la Messa.
L’omelia è stata tenuta del consigliere generale della Congregazione, padre Pierre Assamouan Kouassi, (un “figlio” della missione; il secondo, dopo il vescovo di Grand-Bassan, mons. Raymond Ahoua) il quale, partendo dal Vangelo nel quale Gesù conferma i suoi discepoli nella fede in modo che possano testimoniare il suo messaggio e la buona novella fino ai confini del mondo, ha sottolineato come questo impegno venga ancora oggi portato avanti dai missionari orionini in Costa d’Avorio, ricordando tutti quelli che hanno svolto la propria missione lì. “In Costa d’Avorio – spiega don Fulvio Ferrari, consigliere generale dell’Opera Don Orione – c’è una grande fioritura di iniziative e di vocazioni. L’Africa ha accolto molto bene il messaggio cristiano e ha quasi un desiderio di essere evangelizzata. C’è un’apertura alla fede spontanea e i pastori qui non incontrano i dubbi e le preclusioni ormai tipiche dei Paesi europei, dove spesso sulla fede prevalgono filosofie come il relativismo”.

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