Consiglio d’Europa: premio per i diritti umani a Loujain Alhathloul, leader movimento femminista in Arabia Saudita

(Foto Coe.int)

Loujain Alhathloul, attivista per i diritti delle donne saudite, è la vincitrice del premio Václav Havel da 60mila euro che le è stato consegnato oggi in apertura della sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace), a Strasburgo. “Il sostegno internazionale è l’unico modo in cui possiamo smascherare le ingiustizie nel mio Paese e proteggere le vittime. Grazie per averci dato la forza di continuare la nostra battaglia”, ha dichiarato la sorella di Loujain Alhathloul ricevendo il premio. Il movimento femminista saudita sta lottando per porre fine al sistema di tutela maschile, nonché al divieto alle donne di guidare e per una maggiore protezione per le donne vittime di abusi. Alto il prezzo pagato da Loujain Alhathloul per la sua battaglia: 1001 giorni in prigione, terminati nel febbraio 2020, mentre la pena degli arresti domiciliari è ancora in vigore, insieme ad altre restrizioni nel suo Paese d’origine. È per questo che è stata la sorella a prendere la parola collegata a distanza alla cerimonia: “Loujain si è sacrificata per lottare per una vita migliore per le donne saudite. A causa del suo attivismo, è stata rapita, imprigionata illegalmente, torturata brutalmente, messa in isolamento per mesi e ora condannata come terrorista”, ha raccontato. “Da anni il regime saudita cerca di offuscare la sua immagine, di cancellare ogni appoggio e farla dimenticare. Ma più passa il tempo, più Loujain dimostra al mondo quanto sia incredibilmente coraggiosa, resiliente e attaccata ai suoi valori”.
Nella rosa dei finalisti per il premio anche le suore buddiste Drukpa del Nepal, che promuovono l’uguaglianza, la sostenibilità e la tolleranza nei loro villaggi di origine sull’Himalaya, e l’attivista congolese per i diritti umani Julienne Lusenge, che difende le donne vittime di abusi e violenze in Congo. “Tutti e tre i nostri candidati hanno il coraggio, la passione, l’energia e la determinazione per sognare in grande e per lottare per il loro sogno di un mondo migliore e più equo”, ha commentato Rik Daems, presidente Pace.

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