Diocesi: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “adesso tocca a noi vivere la fede tramandata dai santi patroni”

“Celebrare i patroni diocesani Cassiano e Vigilio significa dire grazie, perché la fede pasquale ha raggiunto anche la nostra terra, trasmessa da donne e uomini che l’hanno messa in pratica e diffusa. Ma significa anche che adesso tocca a noi vivere concretamente la fede. Questa è la nostra responsabilità”. Così il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ieri, nel duomo di Bressanone nella celebrazione della festa dei santi patroni Cassiano e Vigilio. Anche quest’anno, per le regole anti-Covid, non si è svolta la secolare processione. La celebrazione trilingue presieduta dal vescovo si è conclusa con un momento di raccoglimento, in sostituzione della processione, e con la benedizione apostolica.
Nella sua omelia mons. Muser ha ricordato che “Cassiano e Vigilio simboleggiano la storia della fede nella nostra terra”. “Celebrarli come nostri patroni diocesani significa riflettere su come sarebbero la vita e la convivenza nella nostra società se davvero non sapessimo più nulla di Gesù e del suo messaggio”. Il vescovo ha ribadito poi che celebrare Cassiano e Vigilio “significa dire grazie, perché la fede pasquale ha raggiunto anche la nostra terra, trasmessa dagli apostoli, i martiri, i santi, i vescovi, i sacerdoti e i religiosi, e soprattutto trasmessa da donne e uomini numerosi che hanno imparato la fede prima di noi e l’hanno messa in pratica”. Ma celebrare Cassiano e Vigilio, ha specificato Muser, “significa anche un’altra cosa: che adesso tocca a noi! Se non conosciamo, pratichiamo e tramandiamo questa fede, allora la catena vivente di testimoni pasquali si interrompe. Oggi la trasmissione della fede è affidata alla nostra responsabilità, oggi anche tramite noi si decide se la storia della fede cristiana continuerà ad essere scritta”.

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