Povertà assoluta: Istat, la pandemia ha azzerato i miglioramenti registrati nel 2019. L’Italia torna ai valori del 2005

In Italia, nell’anno della pandemia si sono azzerati i miglioramenti registrati nel 2019 nella riduzione della povertà assoluta. È quanto emerge dalle stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2020 diffuse oggi dall’Istat insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie.
“Dopo quattro anni consecutivi di aumento – spiega l’Istat -, si erano infatti ridotti in misura significativa il numero e la quota di famiglie (e di individui) in povertà assoluta, pur rimanendo su valori molto superiori a quelli precedenti la crisi avviatasi nel 2008, quando l’incidenza della povertà assoluta familiare era inferiore al 4% e quella individuale era intorno al 3%. Pertanto, secondo le stime preliminari del 2020 la povertà assoluta raggiunge, in Italia, i valori più elevati dal 2005 (ossia da quando è disponibile la serie storica per questo indicatore)”.
I dati evidenziano che il valore dell’intensità della povertà assoluta, cioè la distanza media dei consumi delle famiglie dalla soglia di povertà, ha subìto invece una riduzione (dal 20,3% al 18,7%). Tale dinamica segnala come molte famiglie, che nel 2020 sono scivolate sotto la soglia di povertà, hanno comunque mantenuto una spesa per consumi prossima ad essa, grazie anche alle misure messe in campo dal Governo a sostegno dei cittadini (reddito di cittadinanza, reddito di emergenza, ecc.).

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