Etiopia: don Carraro (Cuamm), “la situazione in Tigray è molto grave, non posiamo restare indifferenti”

“La situazione in Tigray è molto grave. Le poche informazioni che arrivano dicono di gente disperata, che fugge perché ha paura dei massacri e delle violenze. Lasciano le loro case e cercano di nascondersi ai ribelli, rimanendo per giorni senza acqua pulita e senza cibo”. Così don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, spiega la scelta di intervenire in Etiopia, nel Tigray. “’A cry for urgent humanitarian emergency/Un grido per un’emergenza umanitaria urgente’: sono le accorate parole del vescovo di Adigrat, mons. Tesfaselassie Medhin – ricorda don Carraro -. Come rimanere indifferenti di fronte a una richiesta così drammatica, davanti a un bisogno così estremo? Quando il vescovo ci ha domandato di intervenire, raccontandoci la situazione, abbiamo deciso che qualcosa dovevamo fare. Operiamo in Etiopia dal 1980, con l’obiettivo dello sviluppo del sistema sanitario. Oggi siamo a Gambella, nella zona ovest, a Wolisso, al centro, poco distante da Addis e in South Omo, nel sud del Paese. Per 10 anni abbiamo lavorato anche ad Adigrat, in un centro per disabili”. Come Cuamm, conclude don Carraro, “non ci tiriamo indietro di fronte alle emergenze, ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di trovare soluzioni, di portare risposte concrete, a cominciare da piccoli, ma essenziali, interventi come il ricostruire un centro sanitario o fornire i farmaci che mancano”.
Oltre al nuovo fronte in Tigray, continua l’impegno del Cuamm nel resto del Paese, soprattutto nel cercare di arginare, come possibile, il diffondersi del Covid-19. Vaccinare medici, infermieri e la popolazione africana è un atto di solidarietà e insieme di sicurezza per tutti, anche per noi: solo così riusciremo a interrompere la diffusione del virus e delle sue varianti. Per questo Medici con l’Africa Cuamm ha lanciato la campagna “Un vaccino per noi”. L’iniziativa concreta punta a portare il vaccino a 20.000 medici e operatori del settore sanitario dei paesi in cui l’ong è presente in Africa. Con un contributo simbolico di 10 euro sarà possibile “far arrivare” 1 dose di vaccino, supportando la logistica e la distribuzione nelle comunità. La sfida complessiva iniziale per un vaccino completo (due dosi) è di 400.000 euro. Tutti possono partecipare contribuendo online con una donazione.

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