Myanmar: appello di Giustizia e Pace Europa per “il rilascio di tutti i prigionieri politici” e il ripristino del potere alle “legittime istituzioni democratiche”

“Chiediamo un tempestivo rilascio di tutti i prigionieri politici e sosteniamo l’appello dei vescovi cattolici del Myanmar alle autorità militari perché si astengano dalla violenza e cerchino la riconciliazione, nel rispetto dei principi democratici e dei diritti umani, compreso il diritto alla vita, il divieto della tortura, la libertà di riunione, dei media e di espressione”. È quanto scrive Giustizia e Pace Europa in un comunicato diffuso oggi. “Siamo preoccupati – si legge nella nota – per le notizie pervenute nei giorni scorsi che indicano un aumento significativo della violenza e delle vittime e delle sofferenze per la società e i cittadini”. “Desideriamo pertanto sostenere il popolo del Myanmar nella sua difesa della democrazia ed esprimere la nostra solidarietà ai manifestanti pacifici”. Giustizia e Pace Europa ricorda che lo scorso novembre si sono tenute in Myanmar elezioni pacifiche e “ampiamente riconosciute come libere ed eque”. Un mese fa, però, l’esercito del Myanmar ha preso il potere, dopo aver detenuto i leader democraticamente eletti. “Da allora gli arresti sono continuati senza sosta, con più di 350 persone arrestate, tra funzionari, attivisti e religiosi”. Citando il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Thomas Andrews, Giustizia e Pace denuncia “incursioni a tarda notte”, blocco di Internet e convogli militari nelle città. “Accogliamo con favore – scrive nella nota Giustizia e Pace – le recenti conclusioni del Consiglio dell’Unione europea e incoraggiamo l’Ue a utilizzare tutti i canali di dialogo con le principali parti interessate al fine di facilitare un pacifico e rapido ripristino del potere alle legittime istituzioni democratiche”.

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