Argentina: devastanti incendi in Patagonia, 250 abitazioni distrutte. La solidarietà della Chiesa

(Foto: ANSA/SIR)

La Commissione episcopale per gli aiuti alle regioni più bisognose della Conferenza episcopale argentina, responsabile della Colletta nazionale Más por Menos, ha inviato aiuti d’urgenza alla prelatura di Esquel, nella provincia patagonica del Chubut, per assistere immediatamente le popolazioni di Lago Puelo, El Hoyo, El Maitén, Cholila, Cerro Radal e Golondrinas, colpite dai numerosi incendi boschivi che hanno interessato la regione nelle ultime settimane. Il bilancio degli incendi in Patagonia, sulla cui origine sono in corso indagini, è al momento di due morti e di una quindicina di dispersi, mentre molte persone sono state evacuate per la distruzione di 250 abitazioni.
L’aiuto inviato è di 950mila pesos, provenienti dai fondi di riserva della Colletta, tenutasi a settembre 2020, con lo slogan “Nessuno può dare tutto, ma tutti noi possiamo dare qualcosa”.
Il vescovo prelato di Esquel, mons. José Slaby, ha riferito che gli aiuti ricevuti saranno utilizzati principalmente per la fornitura di cibo, indumenti caldi, calzature, materassi e logistica.
“Le famiglie evacuate a causa della distruzione delle loro case sono ospitate nelle aule dei centri pastorali, in palestre comunali e in altri ambienti nelle città di Lago Pueblo ed El Hoyo”, ha detto.
Anche Caritas Argentina sta già lavorando nelle zone colpite, attraverso la Caritas della Patagonia e le parrocchie locali, accompagnando le famiglie colpite, soprattutto nell’area di Lago Puelo. Sonia Correa, direttrice di Caritas Esquel, afferma che “la situazione è angosciante, perché è scoppiata una tempesta di fuoco che ha distrutto circa 250 case. Aree come El Hoyo e Las Golondrinas hanno dovuto essere evacuate. Ci sono diversi abitanti e vigili del fuoco ricoverati”.
Nel fine settimana, proprio durante una sua visita a Lago Puelo, il presidente della Repubblica Alberto Fernández è stato duramente contestato dalla popolazione, che ha preso a calci il minibus sul quale viaggiava il capo dello Stato, esprimendo così la propria rabbia sia per la gestione degli incendi sia per i progetti minerari che coinvolgono il Chubut.

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