Coronavirus Covid-19: card. Zuppi (Bologna), “basta falso ottimismo, la lotta contro il male non è rapida”

“Dobbiamo uscire dall’idea falsamente ottimista della lotta contro il virus. Può servire per incoraggiare o per rafforzare le motivazioni nel vincere. Ma dobbiamo essere realistici: la lotta contro il virus richiede grande sforzo”. Ne è convinto il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che parla a un anno dal primo lockdown e all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm che colora di rosso e di arancione (Sardegna esclusa) tutta la nazione. “Se non c’è una consapevolezza personale che si trasformi in comportamenti adeguati, nulla potrà cambiare. Non possiamo aspettare una soluzione magica che ci consenta di ricominciare tutto come prima. Il virus è temibile, difficile da sconfiggere, richiede una dose di responsabilità ora e nel tempo a venire. Speriamo sia l’ultimo sforzo – sostiene il cardinale -, ma c’è bisogno di insistere. Tendiamo a percepire la vita come una successione immediata di eventi, ad essere istantanei sul modello dei social. Ma la lotta contro il male è tutt’altro che rapida. Contro ogni forma di male”. “Se guardiamo al numero di persone morte fino a oggi, ci rendiamo conto della tragedia che stiamo vivendo. Abbiamo ormai superato le 100 mila persone. È una guerra, non ci sono dubbi. A Nembro, piccolo comune della provincia di Bergamo, sono morte più persone di Covid-19 che durante le due Guerre mondiali. La pandemia e la paura ci vogliono impedire di scorgere l’orizzonte. Ma noi – conclude il card. Zuppi – dobbiamo uscire da questa prova con la consapevolezza di dover preparare un futuro migliore a chi verrà dopo”.

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