Coronavirus Covid-19: Inail, le donne le più colpite dai contagi professionali (70 casi su 100). A novembre il picco

In base al numero di denunce pervenute all’Inail alla data del 31 gennaio scorso, il mese che ha registrato il più alto numero di contagi professionali femminili da Coronavirus, sia in termini relativi che assoluti, è stato novembre, con una denuncia su quattro, seguito da marzo, con poco meno di una denuncia ogni cinque. Per quanto riguarda i decessi femminili, è stato aprile a far registrare il più alto numero di eventi mortali, con oltre il 42% di casi. È quanto emerge dal nuovo numero di “Dati Inail”.
“Dall’inizio della pandemia, le donne – viene spiegato – sono state le più colpite dai contagi professionali da Covid-19, con circa 70 casi ogni cento”. Stando ai dati diffusi, su 147.875 denunce pervenute all’Inail alla data del 31 gennaio del 2021 ben 102.942 sono femminili, dato che in termini relativi si traduce in circa 7 contagi professionali femminili ogni 10. “Il dato – si legge nella pubblicazione – è in controtendenza con quanto si osserva per il complesso degli infortuni sul lavoro, che colpiscono in prevalenza gli uomini rispetto alle donne (36% circa i casi femminili). Ciò dipende in buona parte dal tipo di attività svolte dalle donne, impegnate in quei settori nei quali il contagio è più frequente, ossia l’ambito sanitario e di molte attività che gravitano attorno alla sanità e assistenza sociale (es. addette alle pulizie), nonché attività legate al contatto protratto nel tempo con pubblico e utenza (es. operatrici allo sportello, commesse)”.
Le infermiere sono le figure professionali più a rischio, nella categoria tecnici della salute, con l’81,1% dei casi, seguite dalle fisioterapiste, con il 5,8%. Per quanto riguarda i decessi femminili, i casi registrati al 31 gennaio 2021 sono 79 sui 461 totali (pari al 17,1%). Uno ogni quattro riguarda i tecnici della salute: il 70% sono infermiere, seguite dalle operatrici socio-sanitarie e socio-assistenziali, con il 14,1 e il 12,8% dei casi.

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