Diocesi: mons. Nosiglia (Torino), “accoglienza notturna dei senza dimora sia estesa a tutti i giorni dell’anno”

“Far sì che l’accoglienza notturna chiamata più semplicemente emergenza freddo, che cessava ogni anno a fine aprile, si estenda a tutti i giorni dell’anno compresa l’estate”. È l’impegno ribadito oggi pomeriggio dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, durante la cerimonia di riapertura de “La Sosta”, il centro diurno per persone senza dimora che vede coinvolti Caritas diocesana e Comunità di Sant’Egidio.
“Il tavolo istituzionale e quello tecnico promossi dalla Prefettura stanno lavorando insieme sia per affrontare i problemi emergenziali propri delle persone senza dimora sia per dare vita a un piano di medio e lungo termine che apra prospettive nuove nei metodi e nella impostazione di accoglienza, che mette al centro la dignità di ogni persona e della appartenenza a pieno titolo alla città che li ospita”, ha spiegato il presule. “L’avvio di questo centro diurno, che si aggiunge a quello dell’Episcopio e ad altri attivi in città, è dunque solo l’inizio di una scelta che stiamo valutando insieme al Comune”, ha continuato: “È una scelta che richiede grande impegno, ma a mio avviso necessaria perché i problemi che assillano tutto l’anno tanti nostri fratelli e sorelle senza dimora trovino una adeguata risposta dalla nostra città, confermando così la prerogativa riconosciuta da tutti di Torino città all’avanguardia nell’impegno verso i poveri e tra i tanti, i senza dimora, i malati e anziani soli, gli immigrati”.
Per l’arcivescovo “in un tempo, poi, così prolungato di pandemia sempre più diventa fondamentale offrire luoghi di incontro e di sostegni essenziali diurni e notturni opportunamente garantiti dal rispetto di tutte le normative anti-Covid prescritte e aperti ad ogni persona che ne vuole usufruire”. “Mi auguro che ‘La Sosta’ – ha concluso mons. Nosiglia – inizi le sue attività al più presto grazie anche a quei numerosi volontari che si sono generosamente messi a disposizione e di cui è particolarmente fiera e ricca la nostra città.
“Questa apertura – ha affermato Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana – è un modo concreto per dare spessore ad un impegno che tiene insieme progettazione e condivisione, pensiero ed azione, visione e vicinanza”. “Offriamo un rinnovato impegno ai fratelli più poveri, ma anche all’intera società torinese e alle sue Istituzioni – ha sottolineato – per davvero camminare insieme sulla scia dello stile di agorà che abbiamo imparato a costruire in questi anni”.

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