Myanmar: Signis, serve “un ‘dialogo significativo’ per ripristinare la democrazia”

“Ascoltiamo il messaggio del popolo del Myanmar: questo colpo di Stato riguarda essenzialmente il loro rovesciamento, della loro volontà. In ultima analisi, non si tratta di rimuovere gli oppositori politici o il presunto ordine pubblico. Esso annulla anni di paziente lavoro per i diritti fondamentali dei cittadini e schiaccia i tenui sogni di un Paese libero e democratico”. Lo sottolinea in una nota Signis, l’Associazione cattolica mondiale per la comunicazione.
Come organizzazioni cattoliche, “ci uniamo a Papa Francesco e ai leader civili e religiosi di tutto il mondo che hanno condannato il colpo di Stato e chiedono un ‘dialogo significativo’ per ripristinare la democrazia”. Inoltre, ci uniamo ad altre organizzazioni nel chiedere “il rilascio di Aung San Suu Kyi e di altri funzionari e leader detenuti; ai militari uno stop alla violenza e alla detenzione arbitraria di manifestanti pacifici e giornalisti; giustizia e responsabilità per le atrocità commesse dall’esercito contro il popolo Rohingya e altre minoranze etniche, nonché la prevenzione di tali crimini e abusi in futuro; ai membri della comunità internazionale, in particolare nella regione Asia-Pacifico, di fare pressione sul regime affinché si dimetta e ristabilisca la democrazia, e di non sfruttare la situazione per i propri interessi geopolitici”.
“Chiediamo ai membri di Signis, di Pax Christi International e del Movimento dei Focolari in tutto il mondo di dare voce al grido del popolo birmano contattando i media locali e nazionali per segnalare la situazione e sollecitando i loro governi a intraprendere forti azioni diplomatiche per opporsi al colpo di stato e riportare la democrazia in Myanmar”, prosegue la nota di Signis.
“La nostra missione come organizzazioni è promuovere la pace. Con l’arcivescovo di Yangoon, card. Charles Maung Bo, presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, sosteniamo: ‘La pace è possibile. La pace è l’unica via. La democrazia è l’unica luce verso questo percorso’”, conclude Signis.

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