Quaresima: card. Cantalamessa,”conversione è rivoluzione copernicana”. Passare “dalla tiepidezza al fervore”

La conversione “è una rivoluzione copernicana: bisogna decentrarsi da sé stessi e ricentrarsi su Cristo”, come avviene nel sistema tolemaico con la terra e il sole. Lo ha detto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nella prima predica di Quaresima, svoltasi in Aula Paolo VI. Come nel sistema tolemaico, ricentrarsi sul sole. “Diventare bambini – ha spiegato il porporato – significa per gli apostoli tornare a come erano al momento della chiamata: senza pretese, senza titoli, senza confronti tra di loro. Tornare a come erano quando erano compagni di avventura, non concorrenti per il primo posto. Anche per noi significa tornare al momento in cui scoprimmo di essere chiamati, al momento del primo vero incontro personale con Gesù. Quando dicevano ‘Dio solo basta’, e ci credevamo”. Cantalamessa, in particolare, ha citato le sette lettere alle chiese dell’Apocalisse, soprattutto la lettera rivolta alla Chiesa di Laodicea: “Tu non sei né freddo, né caldo”. L’appello è quello alla “conversione dalla mediocrità e dalla tiepidezza al fervore dello Spirito Santo”, che i Padri della Chiesa identificano con un ossimoro, cioè un paradosso:  “sobria ebbrezza”, parlando di “apologia e contrasto tra ebbrezza materiale e ebbrezza spirituale”.  “Una ascesi intrapresa senza la spinta forte iniziale dello Spirito costerebbe molta fatica e non produrrebbe altro che vanto della carne”, il monito del cardinale: “l’ebbrezza materiale fa barcollare, l’ebbrezza spirituale rende stabili”. Di qui la necessità di essere “ebbri, ma di quella sobria ebbrezza che mette a morte il peccato e dà vita al cuore”.

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