Diocesi: mons. Lorefice (Palermo), “l’amore è il vaccino contro la durezza dei cuori”

“L’amore è il vaccino che ci libererà dalla pandemia che attenta ai nostri cuori e li fa assopire e indurire fino a farci alzare la mano contro altri esseri umani e a deturpare la casa comune che è la Terra. La peste che ci porta ad escludere e ad eliminare altri uomini, soprattutto se indifesi e fragili, o diversi da noi per colore di pelle, condizione sociale, cultura, religione”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nell’omelia della Messa che ha celebrato stamani nel santuario di Santa Rosalia, a Palermo, in occasione della memoria liturgica della patrona.
Nelle parole del presule la preoccupazione per gli incendi “devastanti” che nei giorni scorsi hanno colpito “la nostra meravigliosa regione, i nostri monti e le nostre colline”, “opera quasi sempre delle mani dell’uomo mosse da cuori refrattari all’amore, impregnati di risentimento e di avido interesse, incapaci di custodire la bellezza del creato”. “Hanno portato distruzione, paura, sfollamenti; inquinato l’aria, distrutto la flora e la fauna, incenerito i nostri agrumeti e uliveti – ha aggiunto mons. Lorefice -. È stato ferito ancora una volta questo angolo stupefacente della Terra che è la nostra Isola; è stato ancor più impoverito e ulteriormente ipotecato il futuro dei nostri figli, già costretti a guardare con diffidenza e ad abbandonare la loro terra, bella ma straziata e tormentosa, sempre più arida e deludente, in regressione piuttosto che in progressione”.
Infine, il pensiero al “nostro mare”, “ancora funestato da naufragi e respingimenti per opera di cuori intolleranti e indifferenti nei confronti di tante donne e di tanti uomini, di minori e neonati dell’Africa e del Medio Oriente”. “Cuori che covano odi razziali, precomprensioni culturali, strumentalizzazioni politiche. Cuori gretti che temono di perdere sedicenti sicurezze costruite sulla sabbia, come ci ha dimostrato Covid-19”.

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