Coronavirus Covid-19: mons. Turazzi (San Marino), “nella nostra Repubblica terapie in base al quadro clinico del paziente e non a selezioni arbitrarie a priori”

“Il virus ha alzato il velo su una realtà che ci avvolge sempre, ma della quale spesso, salvo essere toccati personalmente, riusciamo a dimenticarci, distratti e impegnati in molte attività, cioè il disagio, la malattia, la morte, la paura, la precarietà”. Lo ha detto il vescovo di San Marino, mons. Andrea Turazzi, nell’omelia della Messa che ha celebrato ieri nella basilica del santo patrono nel giorno della sua festa. Il presule ha utilizzato una metafora, tenendo al centro tutte le espressioni della precarietà della vita umana: “Non sono salite solo da qualche mese sul treno della nostra vita, ma sono in viaggio da sempre con noi, solo che talvolta, illudendoci di essere al sicuro negli scomparti business, mettendo all’orecchio le cuffie con la musica preferita o visitando il vagone ristorante, fingiamo di non accorgercene”. E quindi mons. Turazzi ha ammonito: “Ora il treno si è fermato, è segnalato un guasto grave, siamo dovuti scendere. Adesso siamo tutti insieme sui binari in attesa che riparta e ci rendiamo conto di essere davvero coinvolti in un unico grande viaggio, senza carrozze di prima o seconda classe, senza trattamenti speciali: il mondo è proprio un villaggio globale, la cui salute ora dipende paradossalmente anche dalla distanza che riusciamo a tenere con i vicini”.
Il vescovo ha ricordato anche che “l’emergenza Covid ha messo in luce la parte migliore della sammarinesità: l’attenzione ai malati e ai bisognosi, seguiti amorevolmente nel nostro ospedale e a domicilio in maniera veramente encomiabile”. Quindi, un cenno alle politiche della Repubblica di San Marino, che, a tutela della vita e della salute, per il tramite del Comitato di Bioetica ha sancito a livello internazionale – unica nazione al mondo – che “le terapie debbano essere garantite in base al quadro clinico presentato dal singolo paziente e non da selezioni arbitrarie, a priori, che possano portare a scelte eugenetiche su chi deve ricevere le cure e chi deve esserne escluso”. “San Marino, inoltre, ha fin da subito messo in maternità anticipata le donne in stato di gravidanza, tutelando in tal modo la mamma e la vita nascente”.
Infine, mons. Turazzi ha ricordato che i Capitani reggenti, sabato mattina, alle 10.30, faranno visita a Papa Francesco: “Dite al Papa il nostro grazie per come ci ha accompagnato in questi mesi”.

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