Montenegro: elezioni parlamentari, vittoria relativa del presidente Milo Dzukanovic. Avanza l’opposizione filoserba e filorussa

Per la prima volta dopo 30 anni al potere Milo Dzukanovic (nella foto), presidente montenegrino e leader storico nel Paese balcanico, probabilmente non sarà in grado di formare un governo. Lo dimostrano i dati delle elezioni politiche secondo cui il suo Partito democratico dei socialisti ottiene una vittoria relativa con poco più del 35% dei voti, ossia 30 degli 81 seggi del parlamento montenegrino. Vicinissima come numero di seggi, 27 e il 32,5% dei voti, è l’opposizione con la coalizione filo-serba “Per il futuro del Montenegro”, seguita dalla coalizione liberale e filoeuropea “La pace è la nostra nazione” con il 12,5% (10 seggi) e “Nero e bianco” (5,5% dei votanti e 4 seggi). Alto il tasso di affluenza, oltre il 75%. La campagna elettorale è stata molto intensa: da una parte il partito di Dzukanovic, al potere da tanti anni, e dall’altra le forze di opposizione riunite dallo scopo di porre fine al governo del presidente montenegrino. Il secondo partito, “Per il futuro del Montenegro”, guidato da Aleks Becic ha forti legami con la Serbia, dalla quale il Montenegro si è staccato con un referendum nel 2006, e anche con la Russia nonché con la Chiesa ortodossa serba che protesta contro il governo da Natale 2019 per la controversa legge sui culti. In Montenegro già si parla di un possibile esecutivo tecnico che possa mettere insieme le varie forze dell’opposizione.

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