Coronavirus Covid-19: Tavola valdese, al via a Pinerolo progetto di assistenza domiciliare per pazienti non gravi

Un progetto, “Io torno a casa”, realizzato in collaborazione fra Tavola valdese e Asl To3, per l’assistenza a domicilio delle persone con più di 75 anni o disabili, residenti nel distretto Pinerolese e in condizioni di fragilità, che sono state colpite direttamente o indirettamente dal Covid-19, o che sono maggiormente esposte al rischio di complicanze in caso di infezione. È stato lanciato ieri a conclusione della Settimana “senza sinodo” che si è svolta nelle valli valdesi, in provincia di Torino, nei giorni solitamente dedicati al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi, quest’anno rinviato a causa del coronavirus. “Io torno a casa” – informa una nota – rientra fra i progetti dell’Otto per mille delle Chiese valdesi e metodiste per l’emergenza Covid-19, grazie al quale è stata messa a disposizione una somma di 350.000 euro. L’iniziativa ha la durata di un anno e prevede la presa in carico di 400 persone, per le quali verrà attivato un progetto assistenziale individuale con pianificazione dei relativi interventi sanitari e socio-assistenziali. Si tratta di pazienti Covid dimessi dal ricovero ospedaliero o in condizioni non gravi, ma anche familiari, conviventi o caregiver di pazienti Covid, o ancora persone soggette a problemi psichiatrici e sociali come conseguenza dell’isolamento da lockdown. Verrà dunque rafforzato il personale impegnato nell’assistenza domiciliare nel distretto Pinerolese e attivata una Centrale operativa distrettuale, composta da un’equipe multiprofessionale (medico specialista Geriatra, infermiere, assistente sociale, personale amministrativo), che farà da punto unico di accoglienza delle domande dei bisogni sanitari e assistenziali domiciliari. “Siamo veramente lieti di questa ulteriore opportunità di fattiva collaborazione con l’Azienda sanitaria locale, per lo sviluppo dei servizi di medicina territoriale”, dichiara la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta mentre il direttore generale dell’Asl To3, Flavio Boraso, aggiunge: “È essenziale per queste persone ricevere assistenza ma restando nel contesto abitativo e familiare della propria vita quotidiana”.

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