Bielorussia: mons. Kondrusiewicz (Minsk) fermato alla frontiera dopo un soggiorno in Polonia. Preoccupato per “divisioni all’interno della società”

foto SIR/Marco Calvarese

Mons. Tadeusz Kondrusiewicz, presidente dei vescovi bielorussi e arcivescovo di Minsk, la capitale della Bielorussia, è stato fermato stamattina dalle guardie di frontiera al confine con la Polonia. Al presule è stato impedito il rientro nel proprio Paese dopo un breve soggiorno sul territorio polacco. “Le guardie dovrebbero difendere i diritti fondamentali dei cittadini, compreso il diritto a professare la propria fede, garantito dalla Costituzione”, ha dichiarato Kondrusiewicz al passo di Kuznica Białostocka-Bruzgi, dopo che domenica 30 agosto aveva rivolto a tutti i fedeli bielorussi un appello alla preghiera “per la prossima soluzione della crisi sociale e politica che da qualche settimana è scoppiata nel Paese”. Nell’appello il presule ha sottolineato “le difficoltà economiche nelle quali sembra sprofondare la Bielorussia” e ha avvisato della possibilità di “un isolamento internazionale del Paese”. Inoltre, Kondrusiewicz si è mostrato preoccupato per “le divisioni all’interno della società” riferendo delle voci che “darebbero per probabile il rischio di una guerra civile”.
Il presule ha anche espresso la propria valutazione dello stato d’animo dei bielorussi parlando di “uno spirito malato” e sottolineando “la necessità di riconoscere il peccato, individuale e collettivo, e di redimerlo affinché sia possibile il cambiamento dei cuori”. Proprio perché ciò possa avvenire, durante tutto il mese di settembre, nelle quattro cattedrali delle diocesi bielorusse verrà organizzato il pellegrinaggio della statua di sant’Arcangelo Michele, patrono della Bielorussia.

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