Colombia: servizi dell’Esercito spiavano 130 persone, tra cui ambasciatore in Vaticano. Padre De Roux (Commissione Verità), “necessaria riforma strutturale dentro le forze armate”

Mentre il 3 maggio scorso in Colombia è stato ricordato nella Giornata della Riconciliazione il massacro di Bojayá, dove un cilindro bomba delle Farc uccise nel 2002 settantadue persone, in maggioranza afro, che si erano rifugiate in una chiesa, esplode nel Paese lo scandalo per le intercettazioni illegali del servizio segreto legato all’Esercito, che sorvegliava così 130 politici di sinistra, giornalisti, ong e perfino l’attuale ambasciatore in Vaticano, Jorge Mario Eastman, che pure è vicino al presidente Duque. “Anche da parte ecclesiale e, in particolare, dall’arcivescovo di Cali, mons. Monsalve, e dal presidente della Commissione per la Verità, padre De Roux, ci sono state prese di posizione importanti – commenta Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina -. Bisogna andare oltre l’appiattimento sul tema del virus, per affrontare i veri temi centrali che attanagliano il travagliato percorso di pace, molto osteggiato a livello governativo”.
In particolare, padre De Roux, in un’intervista al quotidiano El Espectador, spiega che è necessaria una riforma strutturale all’interno delle forze armate. Non si tratta solo, secondo il sacerdote, di imporre sanzioni disciplinari o penali, perché ci sono state in precedenti occasioni, ma di un cambiamento nell’etica e nella morale dei funzionari.
Se si vuole porre fine al conflitto, per De Roux, “è fondamentale che queste azioni scompaiano. Altrimenti, come è già accaduto, azioni violente si ripeteranno contro coloro che difendono le comunità o la pensano diversamente”. Il religioso gesuita afferma di aver chiesto alle autorità la documentazione relativa a questo scandalo. “Abbiamo diversi esempi che dimostrano che questo tipo di comportamento da parte dei gruppi di intelligence delle forze armate ha prodotto atti di violenza, stigmatizzazione, accuse, discredito e persino intimidazioni e procedimenti giudiziari arbitrari contro persone che sono comparse in tali elenchi”.

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