Scuole paritarie: Zucchelli (Fidae Lombardia), senza aiuto “fuga delle famiglie dalle scuole pubbliche paritarie a quelle statali”

“Niente da fare. Anche nel decreto Rilancio, presentato in settimana dal premier Giuseppe Conte, le scuole paritarie sono quasi totalmente trascurate. Non è certo una dimenticanza, ma una scelta, dopo le continue sollecitazioni che sono venute al governo da parte delle rispettive associazioni e dalla stessa Conferenza episcopale italiana”. Lo scrive Giorgio Zucchelli, presidente Fidae Lombardia, la Federazione che unisce le scuole cattoliche primarie e secondarie. Zucchelli fa notare come nel decreto sono stanziati 1,5 miliardi per le scuole statali in vista di garantire la ripresa delle attività e “quasi niente per le scuole paritarie che fanno parte dello stesso sistema d’Istruzione pubblica. Solo 80 milioni per le scuole dell’infanzia pari a 152 Euro per alunno. Una mancia. Niente agli alunni degli altri livelli scolastici, dalla Primaria alle Secondarie. Una vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadini studenti delle scuole paritarie e dei loro genitori”.

Sono 12.000 le scuole paritarie italiane e contano oggi 866.000 studenti. Uno studio pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni in collaborazione con suor Monia Alfieri, esperta in questioni scolastiche, ha evidenziato il rischio che la crisi economica derivante dalla pandemia provochi la fuga delle famiglie dalle scuole pubbliche paritarie a quelle statali, per evidenti minori costi da affrontare. Inoltre, un terzo delle scuole paritarie del Paese potrebbe non poter sostenere i costi per riaprire a settembre e i loro studenti passerebbero alle statali. Quest’ultime, si troverebbero così, in poco tempo, a dover assorbire l’ingresso di oltre 290 mila studenti, un incremento pari al 4% del totale degli iscritti. Così lo Stato dovrà far fronte a un esborso di 1,6 miliardi di euro in più all’anno. “Aiutare le scuole pubbliche paritarie oggi – conclude Zucchelli – vuol dire generare un risparmio di spesa nell’immediato futuro, oltre che evitare un aggravio al problema logistico delle scuole pubbliche statali e non mettere a rischio il lavoro di circa 100mila dipendenti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa