Diocesi: mons. Seccia (Lecce) sulle feste religiose, “la Chiesa non scenda a compromessi”. “Gioia della risurrezione spezzi le catene dell’ingiustizia”

Nel suo messaggio per la Quaresima, nel quale affronta il problema della criminalità organizzata, mons Seccia, vescovo di Lecce, scrive: “A voi tutti, fratelli e sorelle, chiedo il coraggio di scegliere sempre la via del bene. Pensate e agite seguendo in ogni circostanza la vostra coscienza: siate certi che essa vi indicherà la strada giusta secondo giustizia e legalità”. Il vescovo denuncia quindi il “rischio dell’agire omertoso”: “Non abbiate paura di denunciare alle autorità competenti, avrete scelto con coraggio la via del bene”. Quindi un richiamo “ai miei sacerdoti e ai comitati che organizzano feste religiose: attenzione, guardatevi di non scendere ad accordi con soggetti e ditte che attraverso promesse accattivanti possono stringervi in legami pericolosi. La Chiesa non può e non deve scendere a compromessi con nessuno. Tanto meno con chi afferma di servire ed offrire prestazioni ma in fondo intende solo servirsi dell’istituzione, del parroco, o del comitato feste per perseguire utili propri e non sempre secondo la legge”. Specifica: “La trasparenza dei bilanci delle feste patronali o parrocchiali o rionali a sfondo religioso è condizione indispensabile per testimoniare vera devozione e amore verso il Signore, verso la Madonna e verso i santi. Le norme ci sono e vanno attuate: il riferimento agli uffici di Curia per le autorizzazioni canoniche per l’approvazione dei bilanci non costituisce una novità, ma viene ribadita una prassi canonica e civile che non di rado viene elusa”.
L’arcivescovo di Lecce afferma: “Accogliete questi pensieri nati dal cuore ma, soprattutto, dal senso di responsabilità che avverto come guida della comunità”. “Ne ho avvertito il bisogno per esservi ancor più vicino e perché credo che la rivoluzione dell’amore annunciata dal Vangelo di Gesù Cristo non possa prescindere dai valori della giustizia e della legalità che sono alla base del con-vivere civile”. Infine: “Guardiamo l’orizzonte e fin d’ora scorgiamo l’albero glorioso della croce. Non ci fermeremo per sempre sul Calvario: ancor più in là contempleremo la luce che emana dal sepolcro vuoto, annuncio definitivo della vittoria sulla morte e sul peccato. La gioia della risurrezione spezzi le catene dell’ingiustizia e doni al cuore la gioia e la pace che il Cristo risorto riserva a chi crede e ama”.

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