San Nicola: p. Distante (priore Basilica Bari), “ci ricorda che c’è bisogno di coraggio per vivere le difficoltà”

“Il popolo barese ha bisogno di avere un contatto diretto, quasi fisico, con san Nicola e quest’anno ne è stato privato. Ma il popolo deve sperimentare l’esperienza di fede anche imparando a instaurare il rapporto con un santo a partire dalla testimonianza che lui assicura con la sua santità di vita”. Queste le parole di padre Giovanni Distante, priore della Basilica di San Nicola di Bari, a margine della messa che ieri ha concluso le celebrazioni del santo patrono di Bari. “Con la festa particolare di quest’anno – ha sottolineato p. Distante – i baresi sono entrati in contatto ancora di più con il messaggio spirituale di san Nicola. Lui ci ricorda che c’è bisogno di maggiore silenzio per avere un maggiore ascolto della Parola di Dio, c’è bisogno di coraggio per vivere le difficoltà che si incontrano e quindi c’è maggiore sensibilità per una comunione familiare nel senso di una piccola Chiesa domestica dove si vive il Vangelo di Gesù”. Quella di ieri è stata l’ultima celebrazione della festa del Santo di Myra presieduta da mons. Cacucci in qualità di arcivescovo di Bari: “Lo ringrazio per la sua parola dotta e umile e per il suo servizio reso come pastore di questa diocesi in questi ventuno anni – ha affermato il priore –. Si è sempre impegnato a conoscere quelle che sono le esigenze del suo gregge assicurando l’insegnamento di pastore, quello che un vescovo deve fare. Dall’altra parte il nuovo vescovo (mons. Satriano, ndr) riceve una grossa eredità, soprattutto nella grande opera ecumenica sotto la benedizione di san Nicola in relazione agli eventi ultimi della Chiesa di Bari. Questi sono un grande impegno dal punto di vista del lavoro ecumenico e allo stesso tempo la preghiera della Chiesa di Bari per poter realizzare il desiderio del Cristo dell’unità dei cristiani”.

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