San Nicola: mons. Cacucci (amm. ap. Bari), “i segni dei tempi nella pandemia sono insieme allarmanti e pieni di speranza”

“Dobbiamo vivere questo tempo di Avvento guardando ai segni dei tempi che stiamo vivendo nell’emergenza della pandemia, che sono insieme allarmanti e pieni di speranza. Il deserto, quello che affrontò Gesù e quella prova che stiamo vivendo anche noi in questo periodo, è luogo della prova, della tentazione ma anche della Parola per volgere lo sguardo verso il Signore”. Così l’amministratore apostolico di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, nell’omelia della messa conclusiva delle celebrazioni di san Nicola a Bari. Nella vuota basilica intitolata al Santo di Myra, a causa delle disposizioni anti-Covid, l’arcivescovo ha ribadito che “possiamo allora volgere lo sguardo con Gesù al Padre e camminare più speditamente verso di Lui in un amore più profondo e più grande oppure ripiegarci e cedere alla tentazione. I miracoli di san Nicola esprimono questo deserto: il deserto dei naviganti, delle tempeste ma anche il deserto dell’ingiustizia, della carestia, dell’omicidio, della mancanza di amore”. Proprio in questo momento viviamo una sorta di deserto “che rispecchia quelle divisioni che in questo tempo di pandemia registriamo talvolta in Italia e nel mondo – ha spiegato Cacucci –. Ognuno è chiamato a dare un contributo per indirizzare le nostre vite e scegliere la strada più giusta. Dobbiamo superare anche le divisioni sui quello che ci sembrano i diritti, che non sono nostri ma di tutti. Siamo nell’epoca dei diritti ma non ne esistono di inalienabili. L’unico diritto-dovere è quello dell’amore, non dimentichiamolo mai. Oggi una chiesa vuota diventa il simbolo di un deserto che possiamo vivere come una privazione oppure come opportunità di una fede rinnovata e purificata”.

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