Ambiente: candidature Monte Grappa e allargamento riserva Appenino Tosco-Emiliano a Unesco. Costa (min), “tappa di valorizzazione aree protette”

Questa mattina il presidente del Comitato nazionale Mab Unesco, Pier Luigi Petrillo, ha formalmente sottoscritto e trasmesso a Parigi le due nuove candidature italiane alla Rete mondiale delle riserve della biosfera Unesco: il “Monte Grappa” e l’allargamento della riserva della biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Il “Monte Grappa”, situato in Veneto, copre circa 66mila ettari, coinvolge 25 Comuni e le 3 Province di Belluno, Treviso e Vicenza, attorno ad un patrimonio naturalistico e storico di enorme valore, il Massiccio del Grappa, stretto i fiumi Piave e Brenta, e le aree pedemontane e collinari che lo circondano.
La seconda candidatura rappresenta invece l’ampliamento della riserva di biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano, già iscritta dall’Unesco nel 2015: con l’allargamento proposto, la Riserva Mab, situata tra Toscana ed Emilia Romagna, verrà estesa anche alla Regione Liguria, coprirà quasi 500mila ettari coinvolgendo 80 Comuni (di cui 46 nuovi) e 6 Province (Modena, Parma, Reggio Emilia, Lucca, Massa-Carrara e La Spezia) su un territorio montano-appenninico che segna la connessione geografica e climatica tra Europa continentale ed Europa mediterranea.
“L’estensione della riserva Mab Appennino Tosco-Emiliano e la candidatura del Monte Grappa rappresentano un’ulteriore tappa nel percorso di valorizzazione del sistema delle aree protette nazionali”, ha commentato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.  Una riserva Mab è un luogo che l’Unesco considera un esempio di sostenibilità per il mondo intero, un luogo in cui il rapporto tra uomo e natura si svolge in modo armonico.
“Le riserve di biosfera designate dall’Unesco come patrimoni di sostenibilità si inseriscono pienamente nel progetto avviato lo scorso anno di trasformare i parchi in zone economiche ambientali (Zea) e forniscono a queste ultime un modello da seguire. Saranno, inoltre, i luoghi in cui sperimenteremo il programma che ho chiamato ‘caschi verdi per l’ambiente’, pienamente condiviso con la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, qualche giorno fa e che vedrà impegnati sul campo esperti ambientali provenienti da tutto il mondo”, ha proseguito il ministro dell’Ambiente.
“Dopo la formalizzazione della candidatura, inizierà ora il negoziato internazionale che si concluderà tra un anno, quando sapremo se le nostre proposte saranno approvate dall’Unesco. Per parte mia l’impegno sarà massimo e sono sicuro che potrò contare anche sui territori nella consapevolezza che un riconoscimento così prestigioso non ha colori politici ma rappresenta una grande opportunità per l’intero Paese”, ha concluso Costa.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori