Siria e Iraq: mons. Tejado Muñoz (Santa Sede), “effetti sanzioni gravano sui poveri”

“Le sanzioni imposte da fuori provocano gravi problemi economici perché impediscono alla popolazione di reperire i beni necessari per vivere. La Chiesa deve per questo farsi ancora più vicina ai poveri, ai vulnerabili che pagano più di altri gli effetti pesanti dell’embargo e delle sanzioni. È stata per questo ravvisata l’urgenza di rimuovere le sanzioni alla Siria i cui effetti gravano sui più poveri”. Lo ha detto il sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, mons. Segundo Tejado Muñoz, che al Sir ha tracciato un bilancio dell’incontro sull’emergenza umanitaria siriana e irachena che si è svolto ieri, on line, per iniziativa dello stesso Dicastero. “Un rinnovato impegno della Chiesa a favore delle popolazioni di Siria, Iraq e anche di tutta l’area; una sempre maggiore vicinanza e prossimità ai cristiani locali perché restino nei loro Paesi e non si sentano lasciati soli; affrontare la pandemia”: sono questi, in sintesi, alcuni dei punti emersi durante la riunione, la quarta della serie, cui hanno partecipato circa 50 tra organismi di carità cattolici, rappresentanti degli episcopati locali e delle Istituzioni ecclesiali e Congregazioni religiose che operano in modo capillare in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi, oltre ai nunzi apostolici dell’area. Ai partecipanti è giunto anche un video messaggio di Papa Francesco. Dopo aver fatto una disamina della situazione nei Paesi dell’area, sono state individuate alcune prospettive di lavoro, che mons. Tejado Muñoz riassume così: “Coordinamento e comunicazione, formazione degli operatori locali e sinergie. È questa la direzione da intraprendere per ottimizzare risorse e progetti evitando sovrapposizioni. Si tratta  di un lavoro già avviato e che deve essere implementato. Caritas Internationalis e Avsi hanno già offerto la loro disponibilità a tenere questi corsi di formazione. La prossima settimana avremo subito un primo incontro organizzativo”. Dalle agenzie umanitarie presenti sul terreno è stata avanzata “la proposta di avere un’interfaccia con cui rapportarsi per discutere dei progetti e credo – afferma il sotto-segretario – che la Santa Sede possa avere un ruolo in questo contesto. Coordinamento e sinergia sono necessari per moltiplicare lo spettro degli aiuti e per rapportarsi con altre agenzie, come le Nazioni Unite. Lo scopo è evitare sprechi di risorse e di tempo così da essere più efficaci nel portare aiuto e leggere i bisogni delle popolazioni. In questo tempo di pandemia questa è una vera priorità”.

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