Don Pino Puglisi: Missione Speranza e Carità, a Godrano un centro di spiritualità in ricordo del beato

Sta nascendo a Godrano (Palermo), in contrada Portella di Pero, nella riserva vaturale del bosco di Ficuzza, un centro di spiritualità in ricordo di don Pino Puglisi. La Missione Speranza e Carità ha avuto in concessione dal demanio forestale l’area. Il fondatore, Biagio Conte, che da oltre due mesi alloggia in un casolare in quella zona, ha seguito e promosso tutte le opere, alternando le sue giornate tra preghiera e lavoro. “In questo luogo, dove don Puglisi sostava quando portava i ragazzi a fare esperienza di vita nei boschi di Ficuzza – spiega –, ho sentito che doveva nascere uno spazio di spiritualità, per vivere momenti di intensa preghiera. In questi giorni abbiamo lavorato velocemente per mettere quanti più segni della vita di Cristo, in modo che i giovani, i gruppi di preghiera, possano trascorrere periodi intensi per rigenerarsi nelle braccia della natura e della fede”.
Tante le opere che si stanno realizzando, grazie all’aiuto degli operai della forestale, dei volontari di Godrano, di vari paesi e da tanti benefattori. Già sono stati recuperati la stalla e il tetto del casolare che erano in rovina; all’interno tre statue in resina, in dimensione naturale, raffiguranti la Sacra Famiglia. Nel pagliaio invece è stata ricreata l’ultima cena; il tavolo e le sedie per gli apostoli e Gesù sono stati ricavati da tronchi di alberi caduti e rimodellati. Con dei massi, del luogo, si sta realizzando il Santo Sepolcro e con una grande pietra trovata in loco si è realizzato l’altare e le sedute per il sacerdote e per i due ministranti. Domina in alto una croce in legno. Attorno, piantati vari olivi per riprodurre il luogo dove Gesù pregò prima di essere crocifisso, mentre nel resto dell’area sono stati piantati circa 30 alberelli di varie specie, per riprodurre la vita in campagna di Gesù. “Ho nel cuore – continua fratel Biagio – di realizzare anche una via Crucis in pietra e una piccola cappellina per la Madonna e tanti altri lavori, per poter accogliere al meglio chi verrà qui a pregare”.

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