Presepe in Vaticano: mons. Leuzzi (Teramo), “chiave interpretativa della modernità”

“Non siamo di fronte a un segno religioso tradizionale: nel presepe si nasconde la verità di Dio e dell’uomo”. Lo ha detto il vescovo di Teramo-Atri, mons. Lorenzo Leuzzi, nel suo discorso in occasione dell’inaugurazione e della benedizione del presepe di Castelli (Te) allestito in piazza San Pietro. “Nel passaggio dall’epoca del cambiamento al cambiamento d’epoca – ha aggiunto il presule citando Papa Francesco – nel presepe l’umanità può attingere la chiave interpretativa della modernità nella quale siamo immersi e di cui facciamo fatica a comprenderne il vero significato”.
Osservando che “la grandezza dell’uomo può essere scoperta solo nel volto di quel Bambino”, il vescovo ha ribadito che “Dio è con noi sempre e non pone condizioni al suo desiderio di amare”. “Una vera e decisiva rivoluzione non solo religiosa ma, soprattutto, culturale di ogni tempo e di tutti i tempi”. Invito a “promuovere l’allargamento degli orizzonti della carità”. Il presule ha quindi evidenziato che “nel presepe non c’è solo il ricordo di un evento storico, ma la certezza che camminando insieme possiamo custodire la civiltà dell’amore”.
Infine, mons. Leuzzi ha ripercorso “l’intenso cammino di preparazione” della Chiesa di Teramo-Atri, affrontando tematiche importanti per la rinascita: la ricostruzione post-sismica, la nuova cultura imprenditoriale, il rilancio del turismo religioso, la formazione artistica dei giovani e la cooperazione universitaria internazionale, in particolare con la Slovenia.

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