Violenza su donne: Acli Roma, al via campagna “Dagli un nome. È violenza” per raccontare tante sofferenze nascoste

“Dagli un nome. È violenza!”. Questo lo slogan della campagna che le Acli di Roma lanciano in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra domani. Attraverso la cartolina speciale e l’individuazione di tre focus le Acli di Roma intendono accendere un faro su tutte quelle situazioni “borderline”, che proprio perché poco conosciute possono permettere il proliferare di gesti, azioni e comportamenti di violenza fisica o psicologica sulle donne, tragedie che si nascondono in ambiti che dovrebbero tutelarle come quelli familiari e lavorativi. “Una campagna di sensibilizzazione – si legge in una nota – che invita a riconoscere queste situazioni pericolose proprio attribuendo loro il nome di violenza, affinché si possa prendere consapevolezza e agire prontamente attraverso attività di prevenzione e contrasto. L’iniziativa intende parlare della violenza meno conosciuta, spesso sotterranea che affianca anche i casi più conclamati che troppo spesso purtroppo sfociano in fatti di cronaca nera”.
I tre focus, che si svolgeranno nei prossimi mesi, saranno dedicati alle donne nell’ambito lavorativo (dicembre 2020), ostacolate spesso da pregiudizi e dal “tetto di cristallo”; alle donne in carcere (gennaio 2021), con difficoltà e diritti dei quali spesso si vedono private soprattutto nella gestione della propri genitorialità; alle donne vittime di cyberbullismo e body-shaming (gennaio 2021), indifese davanti agli schermi dei loro smartphone o computer e che troppo spesso non vengono neanche considerate come “vittime”.
“La nostra campagna – sottolineano Lidia Borzì e Sandra Giorgio, rispettivamente presidente e responsabile del coordinamento donne delle Acli di Roma – non si rivolge solo alle donne, ma anche agli uomini perché siamo convinti che occorra un’alleanza tra i due universi per fare in modo che tutti possano contribuire alla rinascita di una cultura del rispetto, della reciprocità contro ogni forma di violenza”.

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