Commissione Ue: piano inclusione immigrati. Johansson, “il migrante è uno di noi, non uno di loro”

Bruxelles, 24 novembre: Ylva Johansson (foto SIR/Commissione europea)

“Come sottolinea il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo, una politica riuscita di integrazione e inclusione è parte essenziale di una politica ben gestita in materia di asilo. È inoltre fondamentale per la coesione sociale e per un’economia dinamica che funzioni per tutti”. La Commissione guidata da Ursula von der Leyen intraprende con decisione la strada dell’inclusione delle persone nate in un Paese terzo: posizione subito contrastata da nazionalisti e ambienti politici xenofobi. La strategia promossa dall’esecutivo, che necessita dell’avallo di Parlamento e Consiglio Ue, si basa sul rispetto delle regole, sull’asilo, sulla sicurezza e sull’integrazione sociale e culturale. Il piano d’azione propone un “sostegno mirato e su misura – segnala la Commissione – che tiene conto delle singole caratteristiche che possono porre specifiche difficoltà alle persone provenienti da un contesto migratorio, come il genere o la religione”. Per realizzare l’integrazione e l’inclusione “occorre da un lato un intervento precoce, dall’altro un impegno a lungo termine”.
Ylva Johansson, commissaria per gli affari interni, ha affermato: “Il migrante è uno di noi, non uno di loro. Ognuno ha un ruolo da svolgere per rendere coese e prospere le nostre società”. A suo avviso “integrazione e inclusione consistono nell’ascoltare le comunità di migranti e assicurare che ciascuno possa godere dei suoi diritti, a prescindere dalla sua provenienza. Perché l’integrazione sia inclusiva occorre dare a tutti gli stessi strumenti e lo stesso sostegno di cui hanno bisogno per contribuire alla società, in modo che i migranti possano realizzare in pieno il loro potenziale e le nostre società possano beneficiare delle loro forze e delle loro capacità”.

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