Coronavirus Covid-19: mons. Cipolla (Padova) manda un sacerdote della diocesi h24 all’ospedale dedicato di Schiavonia

“Per indicare che i cristiani sono chiamati a servire la vita in tutti i suoi momenti, anche quelli della malattia, ho incaricato un prete della nostra diocesi per una missione particolare: stare 24 ore su 24 presso l’ospedale di Schiavonia a disposizione degli ammalati di Covid, dei loro famigliari, degli operatori sanitari: un modo per annunciare il Vangelo della vita, un segno per invitare tutti a servire la vita e a testimoniare che Dio ama la vita, questa nostra vita umana anche nei suoi momenti più estremi” Lo ha annunciato oggi il vescovo di Padova Claudio Cipolla, durante l’omelia della messa al cimitero Maggiore.
Don Marco Galante, 46 anni il prossimo 21 novembre, amministratore parrocchiale di quattro comunità ai piedi dei colli Euganei (San Giacomo, Ca’ Oddo, Schiavonia e Marendole) e cappellano ospedaliero da sei anni, da domani, in accordo con la direzione dell’Ulss 6 Euganea, vivrà nell’ospedale Covid di Schiavonia, “per essere presenza di Chiesa prossima e vicina alla sofferenza, un modo per offrire conforto e alleviare la solitudine dei malati impossibilitati in questo periodo a ricevere visite, ma anche per dare sostegno umano e spirituale al personale ospedaliero e medico”, spiega un comunicato.
Ogni giorno il cappellano celebrerà la messa nel pomeriggio e chi vorrà potrà seguirla grazie al circuito interno dell’ospedale e due mattine la settimana celebrerà per il personale ospedaliero. La sera si collegherà via internet con le sue comunità, per la preghiera di compieta della sera, che in questo tempo saranno accompagnate da padre Danilo Salezze e don Renzo Bagarolo.

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