Commemorazione defunti: mons. Tasca (Genova), “preghiamo per le persone che non hanno potuto salutare i loro congiunti morti di Covid”

“A me vengono in mente quelle persone che non hanno potuto salutare i loro cari. Penso che sia la cosa più terribile nella vita”. Ad affermarlo l’arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca, che oggi pomeriggio ha celebrato una Santa Messa, nel Pantheon del Cimitero di Staglieno, in occasione della commemorazione dei fedeli defunti. “Non poter salutare tuo papà, tua mamma, tuo marito, tua moglie, tuo fratello – ha detto mons. Tasca – credo che sia una ferita veramente enorme che queste persone si portano dentro. Davvero questa sera preghiamo in maniera speciale per loro”.
Per il presule, “la certezza di dover morire è una realtà con la quale siamo chiamati a fare i conti, non ultimo in questo periodo molto difficile” ma come cristiani “sappiamo che la nostra vita non è tolta ma trasformata, sappiamo che la nostra vita iniziata con il battesimo non finirà mai”.
Infine, ha parlato della speranza cristiana: “A me dà una gioia veramente grande vedere qualcuno che mette dei fiori sulle tombe. Non è solo un fatto estetico ma è come dire ‘io so che tu ci sei’, è un segno di speranza, è la certezza che questa persona è ancora viva, c’è ancora, sennò che senso avrebbe?”. “Mettere dei fiori – ha proseguito – è un gesto di speranza perché dice a noi tutti la certezza che la morte non ha l’ultima parola”.
Dopo la Santa Messa, l’arcivescovo di Genova, insieme con il vescovo ausiliare, mons. Nicolò Anselmi, e con alcuni sacerdoti, si è recato al campo dove sono sepolti i sacerdoti e i religiosi della diocesi. Dopo aver sostato per un momento di preghiera si è recato al campo 4, dove sono sepolti i deceduti a causa del Covid, dove ha pregato in silenzio e ha impartito la propria benedizione.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori