Centri aiuto alla vita: da tavola rotonda ritratto a 360° di Carlo Casini. “Fede contemplativa alimentata da un incontro vivo. Essere pro-life è uno stile di vita”

“Un personaggio fuori dal comune”. Così Francesco Ognibene, caporedattore Avvenire, ha definito Carlo Casini. Intervenendo alla tavola rotonda dedicata al fondatore del Movimento per la vita, in corso nell’ambito del 40° convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita (fino al 14 novembre e in modalità online) sul tema “Tu sei per me unico al mondo. Non si vede bene che col cuore”, Ognibene ha sottolineato “la passione sorridente” di Casini, la sua intuizione dell’embrione come “uno di noi”, capace di “mettere in moto un popolo per fare il bene”, la sua capacità di “aprire sempre orizzonti nuovi, come la rete europea ‘One of us’”. “Abbiamo imparato un metodo – ha concluso –; il suo segreto credo fosse una fede contemplativa alimentata non da una dottrina ma da un incontro vivo”.
Per Pino Morandini, vicepresidente vicario Mpv, “abbiamo un’eredità importante e una responsabilità immensa da portare avanti”. Angelo Passaleva, presidente Cav Firenze, ha ricordato le origini del Mpv e ha osservato: “Carlo Casini ha saputo unire impegno sociale, civico e politico alla forza di non arrendersi mai e all’impegno nella fede”.
Giuseppe Anzani, magistrato e già vicepresidente Mpv, ha osservato che in Casini “si univa alla mitezza una grandissima tenacia che non gli faceva mai abbandonare il bersaglio e affondava le sue radici nella fede”. Due le sue grandi vittorie. Anzitutto l’art. 1 della legge 40 che “consacra laicamente il dogma della soggettività del concepito, bandiera piantata nell’ordinamento giuridico”. Quindi l’emendamento che “ha portato la Corte europea di giustizia a negare la brevettabilità dell’embrione umano”. Irene Pivetta, membro Giunta esecutiva Mpv, ha spiegato che l’edizione 2020 del convegno è intitolata a Carlo Casini, “che quest’anno per la prima volta ci segue dal cielo”, e ha presentato il numero speciale di “Sì alla vita” a lui dedicato. La sua intuizione, ha fatto notare, “è stata l’importanza di coinvolgere i giovani nell’impegno per la vita” e la sua “capacità di parlare ai ragazzi” insegnando loro a “coniugare pensiero e azione”. “Difendere la vita valorizza ogni nostra giornata – ha concluso –; essere pro-life è uno stile di vita”.

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