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Regno Unito: inchiesta di Stato sugli abusi. I vescovi cattolici, “dove ci sono state mancanze le riconosciamo e ci impegniamo ad agire per migliorare”

Dure le conclusioni dell’inchiesta della commissione d’inchiesta di Stato sugli abusi commessi nella Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles. “La Chiesa cattolica ha voluto dare la priorità alla propria reputazione, rispetto al benessere di minori vulnerabili per decenni”, scrive l’inchiesta. “Gli scopi morali della Chiesa sono stati traditi non soltanto da chi ha commesso gli abusi ma anche da chi ha deciso di ignorarli e non ha agito contro i responsabili. La Chiesa non ha saputo sostenere le vittime e i sopravvissuti”. In un comunicato la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles accoglie le conclusioni dell’inchiesta e aggiunge che “il rapporto guiderà la riforma e il miglioramento della struttura di protezione dei minori in ogni aspetto della vita della Chiesa”. “Un aspetto importante del lavoro dell’inchiesta è stata la voce data alle vittime e ai sopravvissuti e i racconti di come hanno continuato a impegnarsi nel dialogo con la Chiesa”, scrivono ancora i vescovi inglesi. “Ascoltare attentamente la loro testimonianza ha messo in luce i danni compiuti alla loro vita dagli abusi subiti. Ci scusiamo con tutte le vittime e i sopravvissuti che non sono stati sostenuti adeguatamente. Ascoltando con umiltà chi ha sofferto possiamo contribuire a sanare le ferite degli abusi e imparare da coloro più direttamente colpiti come possiamo migliorare le strutture di salvaguardia nella Chiesa”.
“È un compito che continua e nel quale siamo completamente impegnati”, aggiungono i vescovi. “Gli abusi sui minori sono crimini che richiedono vigilanza continua e denunce alle autorità civili. Dove ci sono state mancanze le riconosciamo e ci impegniamo ad agire per migliorare”. La Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles definisce il rapporto “un momento importante nel percorso della Chiesa per avviare adeguate strutture di protezione dei minori. Verrà adesso letto attentamente da noi vescovi alla plenaria, che comincia la prossima settimana, così che possiamo esplorare come integrare le sue conclusioni nella vita e nel lavoro della Chiesa per poter proteggere in modo consistente i minori e i più vulnerabili”.

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