Rapporto McCarrick: “Giovanni Paolo II prese personalmente la decisione di nominarlo a Washington”, ma sulla base di “informazioni non accurate”

(Foto: ANSA/SIR)

“Giovanni Paolo II prese personalmente la decisione di nominare McCarrick e lo fece dopo aver ricevuto il parere di diversi consiglieri di fiducia su entrambe le sponde dell’Atlantico”. È quanto emerge dal “Rapporto McCarrick sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017)”, pubblicato dalla Segreteria di Stato e diffuso oggi. Al momento del suo trasferimento a Washington, “si sapeva che McCarrick avesse condiviso il letto con giovani uomini adulti nella residenza del vescovo a Metuchen e Newark e con seminaristi adulti in una casa al mare sulla costa del New Jersey”. Accuse, queste, riassunte in una lettera del 28 ottobre 1999 del card. O’Connor, arcivescovo di New York, al nunzio apostolico, e poco dopo comunicate a Giovanni Paolo II, il quale decise che “sarebbe stato imprudente trasferirlo da Newark a un’altra Sede” (luglio 2000). Tuttavia, nell’agosto-settembre 2000, Giovanni Paolo II cambiò idea, giungendo infine alla decisione di nominare McCarrick a Washington nel novembre 2000. Questo perché, su richiesta di Giovanni Paolo II, da maggio a giugno 2000, mons. Montalvo, nunzio negli Stati Uniti, interpellò per iscritto quattro vescovi del New Jersey allo scopo di stabilire se le accuse contro McCarrick fossero vere. Le risposte dei vescovi all’inchiesta confermarono che McCarrick aveva condiviso il letto con giovani uomini, ma non indicavano con certezza che McCarrick avesse tenuto “una qualche cattiva condotta sessuale”. Ciò che si sa ora, grazie alle indagini compiute per la preparazione del Rapporto, è che tre dei quattro vescovi americani “fornirono alla Santa Sede informazioni non accurate e, inoltre, incomplete circa la condotta sessuale di McCarrick con giovani adulti. Queste informazioni inesatte sembrano aver probabilmente influenzato le conclusioni dei consiglieri di Giovanni Paolo II e, di conseguenza, dello stesso Giovanni Paolo II”.

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