This content is available in English

Regno Unito: inchiesta di Stato sugli abusi. Coinvolte le Chiese cattolica e anglicana e Westminster. Centinaia di casi ogni anno

Un rapporto di 147 pagine che dovrebbe essere la parola definitiva sugli abusi commessi nella Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles e sulla struttura di prevenzione avviata per impedire che si ripetano. A compilarlo è stata la commissione d’inchiesta di Stato (Independent inquiry into child sexual abuse), avviata nel 2015, all’indomani dello scandalo di Jimmy Savile, il famoso dj della Bbc che aveva per anni infierito su innocenti coperto da colleghi e superiori. Sono stati investigati i vertici e i canali di comunicazione di varie istituzioni per capire come gli abusi siano potuti avvenire. Oltre alla Chiesa cattolica sono finiti sotto inchiesta anche il Parlamento di Westminster e la Chiesa d’Inghilterra. Gli inquirenti hanno dedicato sette settimane ad ascoltare testimoni e investigare gli abusi, a partire dagli anni Settanta, nelle abbazie e nelle scuole della congregazione benedettina ad Ampleforth, Ealing, Downside e anche nell’arcidiocesi di Birmingham. A comparire davanti alla commissione sono stati il primate cattolico, card. Vincent Nichols, che ha risposto del suo operato, come arcivescovo di Birmingham, tra il 2000 e il 2009, e l’attuale responsabile della stessa arcidiocesi, l’arcivescovo Bernard Longley, e anche l’abate del monastero benedettino di Ealing Abbey dal 1993 al 2000, Martin Shipperlee. “Tra il 1970 e il 2015 – si legge nelle conclusioni del rapporto – la Chiesa ha ricevuto oltre 900 denunce che riguardavano più di 3mila casi di abusi su minori. Dal 2016 vi sono state oltre cento segnalazioni ogni anno. È probabile che gli abusi siano stati anche più frequenti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia