Rapporto McCarrick: card. Parolin, su lotta abusi “passi in avanti significativi”, ma “nessuna procedura è esente da errori”

“Negli ultimi due anni, mentre veniva condotta l’indagine che ha portato a questo Rapporto, abbiamo fatto dei passi in avanti significativi per assicurare maggiore attenzione alla tutela dei minori e interventi più efficaci per evitare che certe scelte avvenute in passato possano ripetersi”. A ricordarlo è il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che nella dichiarazione sul Rapporto McCarrick ricorda come grazie all’impulso di Papa Francesco la normativa canonica “si è arricchita del Motu proprio Vos estis lux mundi, che prevede la creazione di meccanismi stabili per ricevere la segnalazione degli abusi e stabilisce una procedura chiara per investigare le denunce a carico dei vescovi che abbiano commesso dei crimini o abbiano protetto i responsabili”. Al Motu proprio, inoltre, vanno aggiunti “gli strumenti nati a seguito dell’Incontro del febbraio 2019 sulla protezione dei minori”, come l’intervento, del dicembre scorso, “sul segreto pontificio circa le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i casi di abuso sui minori e su persone vulnerabili; e sui casi di mancata denuncia o di copertura degli abusatori”, o come la pubblicazione del Vademecum sulle procedure nel trattare i casi di abuso sui minori, pubblicato lo scorso luglio dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. “Dalla lettura del documento emergerà che tutte le procedure, compresa quella della nomina dei vescovi, dipendono dall’impegno e dall’onestà delle persone interessate”, spiega Parolin, ricordando che  “nessuna procedura, anche la più perfezionata, è esente da errori, perché coinvolge le coscienze e le decisioni di uomini e di donne”. Ma il Rapporto, secondo il cardinale, “avrà degli effetti anche in questo: nel rendere tutti coloro che sono coinvolti in tali scelte più consapevoli del peso delle proprie decisioni o delle omissioni. Sono pagine che ci spingono a una profonda riflessione e a chiederci che cosa possiamo fare di più in futuro, imparando dalle dolorose esperienze del passato”.

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