R. D. Congo: mons. Paluku Sikuli (Butembo-Beni), “qui persone trucidate, nessuna voce consola e mette fine a questo calvario”

“Davanti al silenzio vergognoso e di indifferenza delle autorità competenti ci sentiamo abbandonati. Ma abbiamo la speranza che tutto il mondo, in nome dell’umanità che condividiamo, ascolti il nostro messaggio e ciascuno possa fare qualcosa per cambiare questa situazione. Qui la povera gente soffre e viene ammazzata, senza che ci sia una voce che consoli e metta fine a questo calvario che stiamo vivendo da anni”. Lo dice il vescovo di Butembo-Beni, mons. Melchisedech Paluku Sikuli, in un videomessaggio, dopo l’ennesimo massacro di civili nella provincia orientale congolese del Nord Kivu: in una parrocchia nel weekend scorso sono state uccise 19 persone, tra cui un catechista. “Solo in un anno si calcola quasi un migliaio di persone trucidate. I media del nostro Paese non ne parlano – aggiunge mons. Sikuli -. L’impressione che la popolazione ha di fronte a questa situazione è che lo Stato non esista”.
Ricordando che i massacri si ripetono dal 2014, il vescovo afferma che per le autorità “conta la spartizione del potere e non la protezione della popolazione”. “Così siamo stati spinti a mandare al di fuori del nostro Paese questo video che esprime la sofferenza di tutti noi. Presentiamo questa nostra sofferenza che dura da troppo tempo ma con la speranza che il nostro grido sia ascoltato”. Infine, l’auspicio che “anche nel nostro Paese il nostro governo si impegni per mettere fine a questo calvario”.

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