Sanità: Bebber (Aris), “soddisfazione per il rinnovo del contratto dei medici delle case di cura associate”

Viva soddisfazione ha espresso padre Virginio Bebber, presidente nazionale dell’Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari), per la positiva conclusione del rinnovo del Ccnl per i medici dipendenti dalle case di cura private, firmato oggi pomeriggio, nella sede nazionale dell’Aris, alla presenza di una delegazione della Cimop guidata dalla segretaria Carmela De Rango. “La nostra soddisfazione – ha dichiarato Bebber – è dovuta non solo alla fine positiva di un lungo, a volte anche travagliato percorso, ma anche e soprattutto perché abbiamo potuto rendere concreto il giusto riconoscimento ai nostri collaboratori medici per la loro grande professionalità ed esprimere loro la nostra riconoscenza per l’impegno profuso nell’assistenza e nella cura offerta ai nostri ospiti malati”. Per molte nostre strutture, ha aggiunto il presidente, “il rinnovo del Ccnl, seppur doveroso, impone un grande sacrificio. Proprio i medici sono i primi ad aver vissuto la difficoltà del lavoro imposto dall’emergenza Covid-19 e le perdite gestionali causate dalla completa chiusura delle normali attività di accoglienza e cura quotidianamente svolta dalle case di cura. Molte strutture hanno rischiato il collasso”. Nonostante ciò “abbiamo stretto i denti, abbiamo resistito e abbiamo ripreso ora il lavoro per tutti, pur tra mille difficoltà e incognite per il futuro. Ciononostante affrontiamo questo nuovo sforzo richiestoci con serenità e nella certezza di aver sempre operato in difesa non solo dei nostri istituti, ma anche dei posti di lavoro di tutti i nostri operatori sanitari e, soprattutto, in difesa dei nostri assistiti ai quali non abbiamo mai fatto mancare e mai faremo mancare il massimo livello di qualità e professionalità del nostro servizio per la loro salute”. Soddisfatta anche la segretaria della Cimop: “Riconosciamo all’Aris il senso di responsabilità dimostrato nei confronti dei medici in un momento non certo facile. Apprezziamo le parole di elogio nei confronti della classe medica e ci auguriamo anche per il futuro un cammino basato sulla fiducia reciproca che non potrà che essere di beneficio soprattutto per i malati che si affideranno alle nostre mani”.

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