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Brexit: Ue e Regno Unito vicini alla rottura. Travers (politologo), “Londra e Bruxelles cercano di evitare il no deal”

Le bandiere di Regno Unito e Unione europea (foto SIR/European Commission)

(Londra) “Crunch point for Brexit”. I negoziati sulla Brexit a un punto di svolta dopo che il capo negoziatore per la Ue Michael Barnier (nella foto sotto) ha dichiarato che non vuole che le trattative proseguano oltre mercoledì. La notizia apre i siti di molti quotidiani britannici dal “Guardian” al “Telegraph” all’”Independent”. Vero termine ultimo o l’ennesimo colpo di teatro di queste contrattazioni che durano ormai da quattro anni, da quando il partito “Leave”, i britannici che vogliono lasciare la Ue, ha vinto il referendum del 23 giugno 2016 con una maggioranza del 51,89%? “È chiaro che l’Unione europea pensa che sia importante fissare un termine ultimo per evitare che si continui a negoziare per sempre”, risponde al Sir Tony Travers, noto politologo, docente alla “London School of Economics”.

Michel Barnier

“Il termine di mercoledì potrebbe essere un altro passo verso la rottura senza accordo visto che sulle tre questioni cruciali – diritti di pesca, rispetto delle regole del mercato unico e nord Irlanda – non è stato fatto nessun progresso significativo. Il mio istinto mi dice, però, che forse Barnier continuerà” le trattative con Londra “anche oltre la metà settimana alla ricerca di un accordo”. “Anche Westminster ritarderà di qualche giorno l’approvazione dell’Internal Market Bill, ossia la legislazione con la quale Boris Johnson si rimangia gli impegni presi sul nord Irlanda con la Ue, per non avvelenare i rapporti con l’Unione europea e tenere aperta la porta dei negoziati”, conclude l’esperto.

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