“Coraggio e al lavoro!”. è il titolo del messaggio che mons. Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera Inferiore-Sarno e delegato della Conferenza episcopale campana per il settore Scuola, alla vigilia dell’anno scolastico 2025/2026, invia al mondo della scuola invitando gli studenti a vivere i prossimi mesi con fiducia e speranza, insieme a famiglie, insegnanti e a tutto il personale scolastico.
“Buon anno scolastico a te che, con qualche lacrima, lasci la mano della mamma e inizi il tuo percorso scolastico. Buon anno scolastico a te, che ti prepari a vivere l’ultimo anno di scuola, per poi consegnarti sempre di più alla scuola della vita”: il presule inizia augurando un buon anno sia ai più piccoli che si apprestano a intraprendere il percorso scolastico sia agli studenti che per l’ultimo anno entreranno in classe al suono della campanella.
E ancora, “buon anno scolastico a te che, avendo la bottega di panini, merende e cartoleria accanto alla scuola, ti attrezzi per un nuovo anno intenso di lavoro. Buon anno scolastico a te, personale della scuola, che senza il tempo di renderti conto di aver chiuso, già riapri per predisporre l’occorrente per l’anno che inizia. Buon anno scolastico a te, insegnante di prima nomina, che ti accingi ad iniziare un’avventura sognata e temuta. Buon anno scolastico a te, docente alla soglia della pensione, che carico di anni, passione, esperienza e nostalgia, ti prepari a consegnare il testimone. Buon anno scolastico a te, dirigente, che combatti tra carte e persone, e a volte ti chiedi se sei in una azienda o in una comunità educante”.
Buon anno scolastico anche “a te, aula, che accogli, proteggi, ascolti e potresti raccontare tante storie di vita, di luci ed ombre; mattinate di sole e di tempeste, di errori e correzioni, di vittorie e sconfitte, di riconoscimenti ed ingiustizie” e “a te, famiglia, che con fiducia affidi i tuoi figli alla scuola, e speri per loro un futuro sempre migliore”.
E “buon anno scolastico a te, alunno e alunna, primi protagonisti, e non solo destinatari, del processo educativo. A te che entri sognando e sempre sperando; a te che vivi gli anni migliori tra le aule: anni di impegno e di studio, di scoperte e di amicizie sempre più multiculturali, di timori e fiducia. A te, il saluto più bello e più vero, concreto e sincero; soprattutto un invito al coraggio: … coraggio e al lavoro, perché io sono con voi (Ag 2,4)”, conclude il vescovo.