“San Carlo e san Pier Giorgio erano in sintonia” perché entrambi “erano molto consapevoli del quadro più ampio che andava ben oltre questo mondo” e lo erano nonostante le vicende dolorose come la malattia che entrambi hanno dovuto affrontare in età giovanissima. Lo ha detto mons. Paul Dempsey, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Dublino nell’omelia pronunciata ieri nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Dublino, dedicata alla canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.
“Oggi segna un giorno storico nella vita della Chiesa”, ha detto il vescovo. “Due giovani, di 15 e 24 anni, pur essendo vissuti a decenni di distanza, sono stati canonizzati santi. Pur appartenendo a epoche diverse, avevano molto in comune. Entrambi conducevano vite normali con cui possiamo identificarci. Entrambi erano vicini al Signore, in una relazione immersa in una vita di preghiera. Da qui si sono prodigati nel servizio a chi era nel bisogno intorno a loro. Entrambi hanno affrontato la morte in giovane età, ma lo hanno fatto senza paura, sapendo che Gesù era con loro mentre portavano la croce e che stavano andando verso qualcosa di più grande”. “Possiamo essere ispirati dalla loro testimonianza e dal loro esempio, sapendo che Gesù è con noi”, ha quindi detto il vescovo. “Possiamo rafforzare il nostro rapporto con Lui attraverso la preghiera e la celebrazione dei Sacramenti e, attraverso questo, tendere la mano al servizio dei nostri fratelli e sorelle nel bisogno”.