“Con profondo dolore e tristezza ho appreso la notizia della giovane che si è tolta la vita oggi (ieri, ndr) a Sollicciano, è l’ennesima tragedia. Il carcere continua ad essere un luogo di disperazione per i detenuti e le detenute costretti in condizioni troppo spesso disumane e inaccettabili per sovraffollamento, strutture fatiscenti, e carenza di personale. Torniamo a chiedere un impegno concreto, che alle parole seguano i fatti, perché le carceri siano veri luoghi di educazione, di riscatto, di speranza e non di morte”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, commentando la morte in carcere di una detenuta. “Nella vigilia della Natività di Maria – ha aggiunto il presule che ieri pomeriggio ha partecipato al pellegrinaggio dalla basilica di Santa Maria all’Impruneta alla basilica della Santissima Annunziata a Firenze – rivolgiamo una preghiera per questa giovane e la sua famiglia, affidiamo alla Madonna tutti i detenuti perché li assista e consoli le loro pene, preghiamo anche per chi fra mille difficoltà con impegno e umanità opera nelle carceri”.