A partire dalla metà del mese di ottobre, grazie alla collaborazione dei membri della sezione locale dell’Unesco, il Polo culturale diocesano “San Tommaso d’Aquino” di Cerignola-Ascoli Satriano metterà a disposizione di docenti e ricercatori, studiosi e cultori, studenti universitari e alunni delle scuole di ogni ordine e grado, la possibilità di poter usufruire di un consistente patrimonio archivistico, in gran parte inedito, e bibliografico, utile per studiare e valorizzare, nelle sue articolate espressioni, l’identità – e non soltanto ecclesiale – di Cerignola e di Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle e Ordona, noti come i cinque “Reali Siti”. Il progetto è stato presentato lo scorso 5 settembre al alla presenza del vescovo mons. Fabio Ciollaro nell’ambito dei festeggiamenti patronali in onore della Madonna di Ripalta. Moderato da mons. Vincenzo D’Ercole, vicario generale, dopo i saluti introduttivi di don Ignazio Pedone, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali, e di Rosaria Digregorio, presidente del Club Unesco di Cerignola, è intervenuto Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della Chiesa nell’Università Pontificia Salesiana a Roma e segretario dell’Associazione italiana dei professori di Storia della Chiesa.
Dopo alcune premesse metodologiche, il relatore ha illustrato le opportunità di ricerca e di approfondimento offerte dalla raccolta archivistica che, nell’evidenziare il rapporto esistito ed esistente fra Chiesa e società, permette di legare alcuni degli eventi della macrostoria del Mezzogiorno d’Italia agli avvenimenti della microstoria di un anonimo lembo di Capitanata: dall’antica arcipretura nullius dioecesis all’erezione della sede episcopale voluta da Papa Pio VII nel 1819, dalla soppressione ottocentesca degli ordini monastici all’incremento della realtà confraternale, dal protagonismo dei capitolari allo sviluppo delle parrocchie, in un periodo compreso fra età moderna ed età contemporanea, fra gli anni che precedettero l’indizione del Concilio di Trento e i decenni immediatamente successivi la celebrazione del Concilio Vaticano II. Il presule, a conclusione dell’incontro, nel ringraziare i presenti per la partecipazione, ha auspicato che il nuovo Polo culturale diocesano possa “costituire il cuore pulsante delle diverse attività di formazione e di informazione della Chiesa locale, in un rapporto di collaborazione con istituzioni locali, regionali e nazionali, atto ad incrementare la promozione culturale”.