Salute materna: tagli agli aiuti umanitari. Save the Children, “95mila madri potrebbero partorire senza assistenza qualificata”

Circa 95.000 madri nei prossimi 12 mesi rischiano di partorire senza l’assistenza di operatori sanitari qualificati nei Paesi in cui Save the Children opera con programmi di salute materna e neonatale. A lanciare l’allarme è la stessa organizzazione, che da oltre un secolo si batte per salvare la vita di bambine e bambini nel mondo. I tagli agli aiuti globali stanno minacciando servizi essenziali in contesti fragili come Repubblica Democratica del Congo, Yemen e Nigeria, dove milioni di donne e neonati contano sul supporto umanitario per sopravvivere alla gravidanza e al parto. Secondo dati Onu relativi al 2023, ogni giorno muoiono oltre 700 donne e 6.300 bambini per cause prevenibili legate alla gravidanza o al parto. Eppure, evidenzia Save the children, la presenza di un professionista sanitario nel cosiddetto “minuto d’oro” dopo la nascita può fare la differenza tra la vita e la morte. L’accesso universale all’assistenza ostetrica potrebbe evitare oltre il 60% dei decessi di madri, neonati e nati morti, pari a 4,3 milioni di vite salvate entro il 2035. Nella RDC sono a rischio programmi vitali. Chantal (sono nomi di fantasia), 18 anni, è riuscita a partorire grazie a un ospedale supportato da Save the Children nel Nord Kivu: “Non potevamo permetterci le cure, ma mi hanno accolta gratuitamente”. Margueritte, infermiera locale, racconta invece l’effetto dei tagli: “Una donna incinta, senza soldi, ha pianto perché non poteva permettersi il trasferimento in ospedale. Prima, con il progetto attivo, l’assistenza era gratuita”.
“Mentre i leader si riuniscono all’Assemblea mondiale della sanità – afferma Moazzam Malik, direttore generale di Save the Children UK – la carenza di fondi sta mettendo a rischio milioni di vite. I governi devono agire subito, mobilitare risorse interne, tassare prodotti nocivi e rafforzare la sanità primaria. Il futuro della copertura sanitaria universale si decide oggi”. Save the Children invita gli Stati membri dell’Oms ad approvare la risoluzione sul rafforzamento del finanziamento sanitario globale e sul personale sanitario, e ricorda che solo nel 2024 ha raggiunto con i propri servizi 1,4 milioni di bambini e 2,1 milioni di donne in 30 Paesi.

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