“Siamo uniti grazie al sacramento del Battesimo ma quella comunione che già abbiamo dovrebbe diventare più visibile e uno dei modi nei quali questo potrebbe avvenire è attraverso il riconoscimento reciproco dei ministeri sacerdotali e l’ospitalità eucaristica. Questo penso che sia il contributo più importante che Papa Leone XIV potrebbe dare, durante il suo pontificato, al dialogo ecumenico”. Con queste parole, riferite al Sir, l’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, che guida, in questo momento, la comunione anglicana, esprime le sue aspettative per il pontificato del nuovo Papa. “Mi rendo conto che ci vorrà del tempo perché possiamo arrivare a ottenere questa comunione più profonda, ma sono stato molto incoraggiato dalle parole che il Santo Padre ha pronunciato, ieri, quando mi ha ricevuto in udienza, insieme ai rappresentanti di altre Chiese e di altre religioni. Il Santo Padre ha parlato, infatti, di ‘ristabilire la piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la stessa fede in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo’”, dice ancora l’arcivescovo di York. “E ha anche parlato di ‘passi’ che dobbiamo fare per ottenere un’unità più profonda. Spero tanto di poter partecipare alla conversazione che dovremo avere su quali sono i prossimi passi da fare”. “Una questione chiave, per noi anglicani, è anche quella del ruolo del ministero petrino, dentro una Chiesa più unita, e sono sicuro che tutte queste questioni sono dentro l’agenda del nuovo Papa, anche se non possiamo dire, in questo momento, quale sarà il prossimo passo che farà”, conclude l’arcivescovo di York.