Salute: Fondazione Don Gnocchi, al via progetto di ricerca per migliorare diagnosi e gestione malattie polmonari croniche

Migliorare la diagnosi e la gestione delle malattie polmonari croniche attraverso l’identificazione di biomarcatori diagnostici e prognostici: è l’obiettivo del progetto di ricerca promosso da Fondazione Don Gnocchi grazie al prezioso supporto del Trust fiduciario “Franco e Piero Gazzarrini Onlus”.

(Foto Fondazione Don Gnocchi)

Il progetto – coordinato da Mario Clerici (nella foto), direttore scientifico dell’Irccs “Don Gnocchi” di Milano e direttore del Dottorato di ricerca in medicina traslazionale dell’Università degli Studi di Milano – si avvale di un team multidisciplinare composto da esperti in pneumologia, biostatistica, bioinformatica e biologia molecolare e verrà condotto in stretta collaborazione con il Policlinico di Milano e l’Università di Milano-Bicocca, garantendo un’integrazione efficace tra ricerca di base e applicazione clinica. La ricerca – con un finanziamento di un milione di euro – avrà la durata di tre anni.
“Questa sinergia tra impegno scientifico e investimento filantropico – sottolinea il direttore scientifico della Fondazione, Cristina Messa – rappresenta un esempio concreto di come sinergie virtuose tra istituzioni possano favorire il progresso della medicina, in particolare della medicina riabilitativa”. La ricerca si concentra in particolare su tre patologie strettamente correlate: la bronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), la fibrosi polmonare idiopatica (Fpi) e la neoplasia polmonare; condizioni che, “caratterizzate da una significativa complessità clinica e da un impatto rilevante sulla qualità della vita dei pazienti, necessitano di strategie diagnostiche più avanzate e di un approccio terapeutico sempre più personalizzato”.
“Il progetto – spiega Clerici – nasce dalla consapevolezza che le attuali metodologie diagnostiche non sono sufficientemente tempestive ed efficaci nell’identificare precocemente la progressione delle malattie polmonari, in particolare nei soggetti a rischio di sviluppare neoplasie. Lo sviluppo di nuovi strumenti basati su biomarcatori molecolari e algoritmi di intelligenza artificiale rappresenta una risposta innovativa a questa necessità clinica”. Oltre a potenziare le tecnologie diagnostiche, il progetto pone una forte attenzione alla formazione di giovani ricercatori.

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