Si gioca stamattina la prima Partita con mamma e papà, giunta alla nona edizione. L’atteso incontro tra genitori detenuti e i loro figli che apre le porte degli istituti penitenziari alle loro famiglie è organizzato da Bambinisenzasbarre Ets, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione europea “Non un mio crimine ma una mia condanna”. Ad ospitare la prima “Partita” tra 30 genitori e 35 figli è la casa circondariale di Caltagirone.
La “Partita con mamma e papà” , progetto realizzato con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, realizzata in collaborazione con il Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, crea un percorso di normalità, vicinanza e condivisione nonostante la detenzione, offrendola possibilità di vivere un momento unico, normale per tutti gli altri bambini, che risulta eccezionale per i bambini con un genitore in carcere e le loro famiglie, che permane a lungo nella loro memoria.
Bambinisenzasbarre Ets, persegue da oltre 22 anni il primario obiettivo del “mantenimento del legame tra figlio e genitore detenuto” (diritto sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, 30/11/1989) con interventi di sostegno alla genitorialità che realizza in rete nazionale ed europea in applicazione delle linee guida della “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”, primo documento in Italia e in Europa, siglato nel 2014 e sempre rinnovato dal Ministro della Giustizia, dall’Autorità garante per l’infanzia a l’adolescenza e dalla presidente di Bambinisenzasbarre a tutela di questo specifico target d’infanzia.
E proprio la “Partita con mamma e papà”, ideata da Bambinisenzasbarre nel 2015, è uno strumento verificatosi particolarmente efficace, per attivare, consolidare e accrescere il legame tra figli e genitori in carcere.