Politica e società: “Cantiere per Catania”, “non possiamo tacere, ancora una volta” davanti alla grave situazione in città e in Sicilia

“Non possiamo tacere, ancora una volta”: con queste parole “Cantiere per Catania”, organizzazione che raccoglie gran parte del volontariato etneo e molte aggregazioni ecclesiali, interviene sulla grave situazione a Catania e in Sicilia di questi giorni, relativamente alle forniture idriche, elettriche, ai trasporti ed ai collegamenti a Catania e nella regione. Con l’intenzione di “dare il nostro contributo, non sfuggendo alla nostra responsabilità di cittadini e di cattolici nei confronti dei concittadini e delle Istituzioni rappresentative”, Cantiere per Catania torna ad evidenziare “i ritardi, le inefficienze e le inerzie di fronte all’emergenza conseguente ad un evento, quale l’incendio di una limitata porzione del terminal A dell’aeroporto V. Bellini, e le difficoltà ed i danni che continuano a subire i viaggiatori e l’utenza assieme alle fatali ricadute negative d’immagine e di reputazione, oltreché economiche per l’intero comparto turistico, commerciale e produttivo della Sicilia orientale”. Fatti che sollevano “domande a tutti, ma in primo luogo ai decisori politici e a chi ha responsabilità di governo e di amministrazione. Interrogativi non tesi a pianificare, utilizzando palesi difficoltà ed inefficienze, un’ulteriore ‘guerra’ per sostituzioni al vertice di qualche ente ma, invece, interrogativi sugli interventi di ammodernamento, sviluppo ed innovazione non operati negli anni, sugli investimenti e sui lavori non realizzati pur in presenza delle necessarie risorse economiche, e sulle prospettive di superamento stabile e strutturale delle emergenze nei predetti settori”. Secondo Cantiere per Catania “la ricerca di ‘responsabilità’, anche solo ‘politiche’ e di decisione, (anche negli anni decorsi) sarebbe un esercizio sterile e vano, amaramente funzionale verosimilmente, ad un ‘ricambio’ degli organi di vertice”. Va, pertanto, “ripensato il sistema dei trasporti e dei collegamenti anche nell’ottica di prevedere, soprattutto in caso di emergenza, tempestive e straordinarie soluzioni alternative. L’evento verificatosi, non eccezionale o imprevedibile, svela le fragilità infrastrutturali a cui è urgente porre rimedio con strategie e programmazione di interventi e di investimenti. I divari fra Nord e Sud negli ultimi anni (la famosa ‘questione meridionale’) non solo non sono stati colmati e superati ma addirittura si sono accresciuti (Banca d’Italia, Il divario Nord-Sud: sviluppo economico ed intervento pubblico, 2022)”.Ci sono poi altre questioni: “Come mai non sono stati realizzati interventi per l’ammodernamento e l’ampliamento dell’aerostazione? Le risorse, a quanto viene riferito dagli organi di informazione, sono disponibili da tempo”. “La stella polare dei decisori politici e degli amministratori non può esser che il servizio al bene comune. E ciò comporta una rinuncia da parte della politica. Una rinuncia a perseguire interessi particolaristici e di limitati gruppi per adottare come orizzonte il bene comune”. Urgente, per Cantiere per Catania, “rinunciare alle logiche di asfittico ‘schieramento’ anche nella scelta dei responsabili di organi, società e organismi pubblici privilegiando, invece, professionalità e capacità”. In quest’ottica, rimarca l’associazione, “hanno continuato ad agire sul territorio, soprattutto in questi giorni di emergenza, tanti organismi di volontariato, anche non cattolici, rinunciando a coltivare posizioni particolari e lontani dai riflettori, per assistere ed aiutare la popolazione, i fragili, i malati, i poveri, gli anziani, gli emarginati e i senza fissa dimora dei quartieri e dei paesi catanesi. Proprio per tale prezioso e decisivo ruolo svolto, non da ora, da tali Organizzazioni non possiamo non rinnovare l’invito alle Amministrazioni locali a rivedere i propri metodi e strategie di intervento soprattutto in ordine alle criticità ed emergenze civili e sociali nella prospettiva di adottare un’amministrazione condivisa, nuova, entusiasmante frontiera di un ente locale aperto alla collaborazione dei cittadini, dei corpi intermedi e del Terzo Settore”.

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