Gmg Lisbona: mons. Turazzi (San Marino-Montefeltro), “sentire di essere amati cava fuori il meglio che è in ognuno”

(Foto diocesi San Marino - Montefeltro)

Ciò che manca “nei giovani non è tanto la fede in Dio, quanto la fiducia e l’attrazione per la Chiesa”. Lo scrive il vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, nel suo reportage quotidiano sulla Gmg di Lisbona.
Nel raccontare l’incontro con il Papa al parco Eduardo VII, il presule ricorda che quando sfilano le bandiere delle nazioni partecipanti non vede quella di San Marino: “In effetti i nostri non sono partiti: preferiscono un momento di riposo per essere in piena forma domani alla Via Crucis, uno dei momenti sicuramente più forti della Gmg”.
“Il Papa arriva molto in anticipo. Si sposta sulla papamobile per sfiorare almeno le migliaia di giovani presenti. Parte un applauso fragoroso quando arriva sul palco. È sulla carrozzina, come appare spesso in pubblico, ma sembra essere in gran forma. La regia sa creare un clima gioioso ma al tempo stesso raccolto. Una suora, quasi a passo di danza, scende la gradinata che parte dal palco verso la folla; porta tra le mani uno scatolone. Che cosa nasconderà? Un gruppo di giovani ballerini trae fuori pagine bianche. Su quei fogli vengono raccontati, l’una dopo l’altra, le solitudini, le sofferenze, i desideri, le gioie, le speranze dei giovani di oggi. È come una cascata impetuosa, un grido dopo l’altro. Il momento è particolarmente intenso e vero”. Il Papa, prosegue Turazzi, “prende la parola. Insiste con forza e fa ripetere: ‘Dios nos ama. Dios nos ama, como nos somos. (…) As sido llamando por tu nombre. (…) Nos abraza a todos, todos, todos… Dios nos ama, no como quisiéramos ser o como la sociedad quisiera que seamos. ¡Como somos!’. È uno spagnolo facile da capire, facile da ripetere. Anche i vescovi compassati che ho attorno a me gridano insieme ai giovani: ‘Dios nos ama, como nos somos'”. “È evidente – conclude il presule -, essere amati e sentire di essere amati cava fuori il meglio che è in ognuno. Il Papa è commosso, ma lo siamo anche noi. Canzoni, danze, applausi: i giovani vogliono bene a Papa Francesco”.

 

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