Parlamento Ue: Nauseda (presidente Lituania), armi all’Ucraina, Russia minaccia per tutta l’Europa. Migrazioni, “proteggere i confini”

Strasburgo: punto stampa con i presidenti Metsola e Nauseda (Foto SIR/Marco Calvarese)

(Strasburgo) Il ricordo della protervia e della violenza sovietica, l’attuale minaccia russa: due elementi che hanno attraversato il discorso pronunciato nell’emiciclo del Parlamento europeo a Strasburgo dal presidente della Lituania, Gitanas Nauseda. Il “pericolo russo” va contrastato sostenendo l’Ucraina, ha affermato il politico baltico, “perché Mosca è una minaccia per tutta l’Europa”. Da qui la richiesta all’Ue e ai suoi Paesi membri che appoggino Kiev con armi, aiuti economici e umanitari, e che si proceda sulla via dell’adesione all’Ue, aiutando la stessa Ucraina ad affrontare le riforme necessarie sul piano politico e giuridico.

“Gli ucraini hanno raccolto nel giro di pochi giorni – ha spiegato Nauseda – 6 milioni di euro per acquistare un drone da guerra e 14 milioni per un radar da donare all’esercito Ucraino”. Si è quindi espresso a favore di nuove e “pesanti” sanzioni alla Russia e per l’istituzione di un tribunale speciale internazionale “affinché i crimini di guerra dei russi non restino impuniti”. Ferme le posizioni anche sul versante migratorio: Nauseda ha parlato solo di “combattere l’immigrazione clandestina” e di “proteggere le frontiere”: nessun accenno a salvataggi, accoglienza, solidarietà ai Paesi mediterranei. Gli stessi concetti erano stati sollevati in un precedente punto stampa tenuto con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola.

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