Disturbi alimentari: Iss, aggiornata piattaforma online dei centri di cura, 126 strutture su tutto il territorio nazionale

Aggiornata la piattaforma online dei centri dedicati alla cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: l’ultimo censimento ha contato, al 28 febbraio 2023, 126 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 112 pubbliche (appartenenti al Ssn) e 14 appartenenti al settore del privato accreditato. La mappatura territoriale, pubblicata in vista della Giornata del Fiocchetto lilla (15 marzo), coordinata dal Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, è realizzata con il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute-Ccm.
“La nostra piattaforma web, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, un database dei centri dedicati alla cura di tali disturbi, che prevedono una presa in carica globale e integrata, consentendo così ai cittadini con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, alle loro famiglie, a chi sta loro vicino la possibilità di usufruire di interventi appropriati”, spiega Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss.
Il maggior numero dei centri (63) si trova nelle regioni del Nord (20 in Emilia Romagna e 15 in Lombardia), al centro ve ne sono 23 (di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria), mentre 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole (12 in Campania e 7 in Sicilia). L’84% ha dichiarato di prendere in carico persone di età pari o superiore a 18 anni, l’82% la fascia d’età 15-17 anni e il 48% minori fino a 14 anni. La modalità di accesso è diretta nel 77% dei casi.  Sono 1491 i professionisti che vi lavorano: psicologi (25%), psichiatri e neuropsichiatri infantili (18%), infermieri (15%), dietisti (12%), educatori professionali (8%), medici specialisti in nutrizione clinica (7%), internisti o pediatri (5%) e poi tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, fisioterapisti e operatori della riabilitazione motoria. Una volta fatta la diagnosi, l’offerta integra diverse tipologie di intervento: psicoterapeutico (99%), di monitoraggio della condizione psichico-fisico-nutrizionale (99%), nutrizionale (98%), farmacoterapico (98%), psicoeducativo (97%), di abilitazione o riabilitazione fisica e sociale (66%).
Gli interventi psicoterapeutici comprendono approcci individuali (98%), familiari (77%) e di gruppo (68%), spesso co-presenti. Tra gli interventi nutrizionali vi è il counseling dietologico (92%), la prescrizione di integratori alimentari (90%), la riabilitazione nutrizionale (85%), la nutrizione artificiale (71%), i pasti assistiti (67%), la supplementazione orale (65%).

 

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